[A cura di: avv. Nunzio Costa – presidente Acap]
Tutti sappiamo quanto sia importante la formazione in ogni aspetto della vita professionale. Ma nel settore delle amministrazioni immobiliari lo è ancor di più. Infatti scontiamo una distanza enorme tra la competenza degli addetti ai lavori e la formazione necessaria all’esercizio della professione. La colpa storicamente è della superficialità del nostro legislatore, che ha abdicato dalle sue funzioni, lasciando che il settore prendesse una sua piega da solo.
La giurisprudenza ha fatto la sua parte sfornando migliaia di sentenze che, proprio per questo, hanno contribuito piuttosto a creare ulteriore incertezza, con ripetuti interventi delle sezioni unite.
Di recente la Riforma ha accolto alcuni principi giurisprudenziali cristallizzati, e questo è senza dubbio positivo perché non espone il criterio alla incertezza delle aule di tribunale: se è legge va rispettato. Da ultimo si è avuto un ulteriore intervento in tema di formazione, indicando le figure dei responsabili scientifici, dei formatori, il numero minimo di ore e le modalità di esame.
Un pò poco, a dire il vero, però meglio del nulla. Certo, si è trattato della brutta copia della disciplina dettata in tema di formazione nel settore della mediazione civile e commerciale, ma dalla nostra politica potevamo aspettarci di più? Sinceramente no. E allora si tratta comunque di una occasione che deve essere sfruttata per quello che è: formazione obbligatoria e continua come requisito per l’accesso e lo svolgimento della professione. È già sufficiente, ora bisognerà farlo comprendere agli addetti ai lavori. Ma se non lo capiscono prima, lo capiranno in assemblea quando sarà loro effettuata la richiesta della sussistenza del requisito. Solo di fronte alla perdita dei primi condomini porteremo i tanti indolenti nelle aule didattiche.
Quindi, miei cari amministratori immobiliari, decidetevi, delle due, l’una: o le aule didattiche o le aule dei tribunali. In questa scia occorre prendere al volo tutte le occasioni offerte dalla riforma e, quindi, per i tanti amministratori seri e preparati, che sono la maggioranza, esistono due nuove opportunità professionali offerte:
* la figura del revisore condominiale, che controlla la contabilità sino al limite della prescrizione dell’amministratore;
* il rappresentante di condominio, che partecipa alle assemblee del supercondominio.
Per il momento abbiamo puntato l’attenzione sulla questione morale ed intendiamo formare una classe di revisori in grado di contrastare quei colleghi che non ne vogliono sapere di rendere la loro attività chiara e trasparente, quindi abbiamo attivato il primo corso per revisore condominiale che si terrà a Napoli, in collaborazione con RevCond della stimata Deborah Furci. Si tratta di una ghiotta occasione riservata agli associati Acap, che otterranno l’abilitazione a prezzi scontati.