[A cura di: Anammi]
Gli amministratori di condominio in prima linea nella prevenzione degli eventi sismici. L’Associazione nazional-europea degli amministratori di immobili, ha deciso di costruire un percorso formativo specialistico, in grado di fornire ai suoi iscritti gli strumenti utili a riconoscere gli eventuali segnali di pericolo ed i possibili interventi per ridurre i rischi di crolli e lesioni.
“I terremoti non si possono prevedere, ma si può lavorare per limitarne l’impatto – spiega il presidente Giuseppe Bica -. L’amministratore condominiale, nella gestione dell’immobile, ha il compito di comprendere la situazione dell’immobile rispetto al territorio in cui si trova, fornendo indicazioni corrette ai suoi amministrati e sostenendoli nell’attività di verifica ed intervento sulle strutture. Inoltre, è ormai operativo il sismabonus, vale a dire la detrazione fiscale relativa alle opere di adeguamento e miglioramento anti-terremoto, seguito dalle Linee guida sulla classificazione del rischio sismico”.
Allo scopo di dotare i propri associati delle necessarie competenze tecnico-normative, l’Anammi ha deciso di organizzare nelle sue sedi seminari dedicati ai temi della prevenzione anti-sismica, in collaborazione con Alfaomega Company. Il primo incontro, dal titolo “Eventi sismici: come adeguare gli immobili alla sicurezza e quali gli incentivi statali previsti”, è fissato per martedì 4 aprile, con una seconda sessione mercoledì 5, presso la sede dell’associazione a Roma, ed è riservato ai soci.
“In questo quadro, l’amministratore è chiamato a dialogare con gli specialisti del settore – osserva Bica – e con gli stessi condòmini, con l’obiettivo di definire l’inquadramento sismico dell’immobile e di adeguarlo alle nuove regole”. L’associazione ha anche avviato un’attività di collaborazione con gli ordini professionali, in modo da creare una stretta sinergia con gli altri tecnici del settore.
La carta geologica d’Italia è stata aggiornata e oggi sono davvero poche le aree totalmente esenti da rischi. “Basti pensare all’ampio numero di edifici condominiali che, oggi, a Roma, presentano lesioni e crepe causate dai terremoti degli ultimi anni – ricorda il presidente dell’Anammi -. I condòmini ci chiedono: cosa rischiamo? Come dobbiamo agire sulla struttura? Non vogliamo sostituirci alla Protezione Civile, né agli ingegneri o ai geologi, ma orientare in maniera adeguata i condòmini”.
Il seminario dell’Anammi, in particolare, affronterà le problematiche delle diverse tipologie di edifici e strutture, a seconda del rischio sismico, definendo quelle di maggiore vulnerabilità. Inoltre, si approfondiranno i diversi tipi di intervento, sia dal punto di vista del ripristino sia della prevenzione, da effettuare sugli immobili esistenti e si darà spazio alla presentazione degli incentivi statali.