[A cura di: Anaip] La prima richiesta al nuovo Governo? Quella di istituire il Registro degli amministratori di condominio. A formularla è Anaip (Associazione nazionale amministratori immobiliari professionisti che è anche componente della Consulta dell’Osservatorio Parlamentare sul Mercato Immobiliare – OPMI): “Nell’ottica della costante collaborazione con le Istituzioni, che da sempre contraddistingue le nostre azioni, formuliamo al Governo Conte i migliori auguri e mettiamo a disposizione la nostra storica esperienza nella formazione e rappresentanza degli amministratori immobiliari per contribuire a rendere più appetibile a tanti giovani questa attività e per migliorare la vita del consistente numero di persone che vivono in oltre 1.200.000 edifici in condominio presenti sul territorio nazionale”.
Come precisa il presidente nazionale dell’associazione, Giovanni De Pasquale, “durante la campagna elettorale abbiamo già avuto modo di confrontarci con le forze politiche oggi rappresentate in Parlamento chiedendo loro un preciso impegno su cinque punti che riteniamo debbano trovare attuazione nell’interesse dell’intera collettività condominiale e per un effettivo riconoscimento delle competenze, ormai manageriali, di chi svolge la professione di amministratore. Tra questi punti, il primo riguarda l’istituzione del Registro degli amministratori immobiliari e condominiali presso il Ministero della Giustizia, dicastero competente in tema di professioni”.
Ma in cosa consisterebbe il provvedimento? “Non si tratta di un albo – ricorda De Pasquale – ma di un Registro da aggiornare annualmente che censisca tutti coloro che svolgono tale professione indicando il regime fiscale con il quale operano ed i riferimenti dei corsi di formazione obbligatori ai sensi del DM 140/2014, naturalmente tenendo conto della normativa sulla privacy. In merito a questo aspetto abbiamo chiesto un incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, per esplicitargli meglio come inserire la nostra proposta nella prossima Legge di Bilancio, richiamando anche l’Ordine del Giorno da noi proposto nella precedente manovra di bilancio e che aveva ricevuto un largo consenso da parte degli amministratori professionisti, di diverse associazioni e di numerosi parlamentari, ma non meno da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, perché utile a contrastare l’alta evasione fiscale causata da chi esercita abusivamente tale attività, spesso anche senza possedere i requisiti previsti dall’articolo 71 bis delle disposizioni d’attuazione del codice civile”.