[A cura di: Anammi] Un amministratore professionista, certificato e assicurato, è la migliore garanzia contro il rischio di cattiva gestione e sprechi. È questo il messaggio che l’Anammi, l’Associazione nazional-europea degli amministratori di immobili, ha lanciato in questi giorni con una massiccia campagna di comunicazione destinata agli utenti finali, ovvero i condòmini.
La campagna vuole valorizzare le competenze e l’impegno degli associati Anammi, attraverso strumenti diversi, come le affissioni nelle grandi città d’Italia, ed una campagna radiofonica, tutta incentrata sulle problematiche tecniche più sentite, come la morosità e le tabelle millesimiali.
Lo slogan dell’associazione, “Condominio problematico? Affidalo ad un amministratore certificato e assicurato Anammi”, non è scelto a caso. Troppo spesso, infatti, i condòmini non conoscono con esattezza i requisiti professionali richiesti dalla Legge 220 del 2012, dal DM 140 del 2014 e dalla L. 4 del 2014: diploma di scuola superiore, nessun carico penale, formazione di base, aggiornamento periodico obbligatorio, polizza di responsabilità civile professionale.
“Quando parliamo di amministratore certificato – spiega Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi – ci riferiamo ad un professionista che la nostra associazione ha seguito nell’ambito di uno specifico percorso formativo, verificandone la preparazione con il rilascio di un apposito attestato. Grazie a questo primo passaggio formativo, il neo-amministratore può avvalersi dell’assicurazione professionale da noi stipulata”.
Oltre a certificare la formazione di base, l’Anammi si occupa anche dell’aggiornamento obbligatorio, consistente in 15 ore di formazione annuale, con una verifica finale de visu. Anammi certifica anche tutti questi passaggi. “Sul web si legge di tutto – mette in guardi Bica – . C’è chi sostiene addirittura che non c’è bisogno della verifica vis-à-vis. Per non parlare dei numerosi ‘venditori’ di formazione periodica, che si limitano, dietro compenso, a fornire attestati di carta o a barattare l’aggiornamento in cambio di viaggi in pullman. Ecco perché, attraverso un messaggio agile, sia alla radio sia con la classica affissione, abbiamo preferito ribadire le regole del mestiere”.
La campagna rappresenta anche uno strumento di informazione ai cittadini, per ricordare quanto sia importante rivolgersi ad un professionista serio e credibile. “Un amministratore condominale deve essere un po’ ingegnere, un po’ avvocato, un po’ fiscalista – osserva Bica –. È necessario, quindi, che si avvalga dell’aiuto di consulenti fidati. In questo, far parte di un’associazione rappresenta un sostegno essenziale. Inoltre, è bene diffidare di chi afferma che ‘fa tutto a mano’. La tecnologia, al contrario, è importante per evitare errori e organizzare al meglio il lavoro”.
In poche parole, condomino informato, condomino salvato.