[A cura di Anammi] Bilancio di attività positivo per Anammi, l’Associazione degli amministratori d’immobili con sede a Roma, presentato durante la 23sima assemblea nazionale della scorsa settimana, alla presenza dei presidenti delle sedi provinciali.
Il dato che salta subito all’occhio è quel +175% di crescita, riferito ai nuovi soci, letteralmente triplicati nel corso degli ultimi 15 anni, e che proietta l’Anammi tra le principali e più radicate associazioni del panorama nazionale. “Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto – ha commentato il presidente nazionale Giuseppe Bica (in foto) – perché, nonostante le difficoltà economiche degli ultimi anni, l’associazione è riuscita a conquistare nuovi spazi. L’aumento degli associati conferma anche l’interesse per l’attività di amministratore condominiale, considerata ormai anche dai giovani una professione moderna, che apre prospettive importanti”.
I numeri presentati all’assemblea sono significativi: dal 1998 al 2015 si è passati da 4992 soci a 13770 registrando, appunto, una crescita pari al 175%. Il punto di svolta è stato nel 2008, quando gli iscritti hanno superato lo scoglio delle 10mila unità. “Non è un caso – ha spiegato Bica – che proprio in quel periodo, grazie alle direttive europee sulle professioni non regolamentate, si è fatta strada l’idea che l’amministratore sarebbe dovuto essere un professionista serio e competente”.
La legge 220 del 2012 (di riforma del condominio) che ha “professionalizzato” il ruolo dell’amministratore, ed il successivo decreto 140 del 2014 hanno impresso un’ulteriore accelerazione a tale processo. Come ha sottolineato ancora Bica “fin dai suoi primi corsi l’Anammi ha messo in atto le nuove disposizioni legislative, imponendo l’obbligo di formazione continua e la stipula della polizza di responsabilità civile professionale dell’amministratore. Con la riforma del condominio il legislatore ci ha dato ragione, così come il mercato”.
L’assemblea ha anche rappresentato un momento di riflessione sul rapporto con i soci. “Vogliamo essere al fianco dei nostri associati – ha osservato Bica – con l’obiettivo di far crescere l’associazione facendo crescere professionalmente ciascun iscritto: pensiamo a consulenze sempre più mirate, al rafforzamento dei nostri servizi e all’approfondimento delle tematiche più importanti per il professionista”.
Secondo i calcoli estrapolati dal Sistema qualità, dall’aprile 2015 fino allo scorso mese di maggio, sono state fornite ai soci 67mila consulenze specialistiche che hanno coinvolto gli esperti dell’associazione in tutte le sedi (avvocati, commercialisti, geometri): “La sfida per il futuro – ha concluso il numero uno di Anammi – è fornire concrete possibilità di lavoro e, stando alle richieste del mercato, ciò sarà possibile se si valorizzeranno al meglio le capacità imprenditoriali degli aspiranti professionisti”.