Bocciati in sede di conversione del decreto Cura Italia, gli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia – uno dei quali avente specificamente ad oggetto le sollecitazioni in materia condominiale avanzate dalle associazioni Apice, Unicondominio, Assiac, Figiac, BmItalia e CondoAssociazione e frutto della collaborazione tra l’onorevole Trancassini e un team di professionisti esperti del settore coordinati dall’avv. Fabiola De Giovanni (Foro di Lecce) e dall’avv. Peter Lewis Geti (Foro di Catania) – saranno nuovamente all’attenzione del Parlamento, nell’ambito di un unico progetto organico (che integra la proposta di riforma della disciplina del Condominio già presentata nel 2018) volto ad introdurre concrete e durature innovazioni quali la possibilità di consentire la partecipazione dei condòmini in videoconferenza e di sostenere gli esami dei corsi di formazione e di aggiornamento anche in modalità telematica.
L’emendamento originario già prevedeva l’interruzione, in caso di emergenza nazionale o locale e sino al perdurare della stessa, del termine di 180 giorni previsto relativamente alla predisposizione e approvazione del rendiconto condominiale annuale, unitamente alla sospensione – per l’anno 2020 – di tutti gli adempimenti fiscali a carico dei condomini.
Soddisfatte le 6 associazioni, che in una nota congiunta commentano: “Al di là del colore politico di chi porterà la proposta, si tratta di una vittoria della categoria degli amministratori condominiali professionisti poiché attraverso la costanza e la determinazione, si è riusciti a traghettare tra i banchi del Parlamento la discussione su una tematica di vitale importanza per la categoria nonché per tutte le persone facenti parte dei fabbricati assistiti dalla medesima figura professionale.
La centralità della questione inoltre, è che, finalmente, il settore della gestione immobiliare esce fuori dall’immobilismo che spesso lo attanaglia; e sembra proprio che lo stia facendo nel migliore dei modi, ovvero univoco ed in totale coesione dei propri intenti, lasciando e abbandonando i vari frazionamenti, schieramenti associazionistici e scissionistici di appartenenza”.