[A cura di: Laic – legaamministratori.it]
Il Governo intervenga a disciplinare le assemblee condominiali in tempi di Covid-19.
Il Consiglio Direttivo della Lega Amministratori Immobiliari Condominiali (membro dell’Organismo Unitario del Condominio di Confassociazioni – Confederazione delle Associazioni Professionali), presieduto dall’avv. Lorenzo Cottignoli e coadiuvato dal Centro Studi nazionale, coordinato dall’avv. Francesco Cardillo, desidera prendere una netta posizione in merito alla necessità di una espressa disciplina della materia delle assemblee condominiali da parte del Governo.
Come puntualizza l’avvocato Cottignoli, “la normativa emergenziale pare avere dimenticata la necessità di chiarire se ed in quali termini possono essere tenute le assemblee condominiali, costringendo le associazioni di categoria a fornire Linee Guida agli associati, frutto dell’interpretazione esegetica di norme generalistiche, quali da ultimo il DPCM 11 giugno 2020, che nel trattare di riunioni e convegni, tuttavia relega ad un assordante silenzio il tema delle assemblee per la gestione per il milione di edifici condominiali che si trovano nel nostro Paese che ospitano circa 14 milioni di famiglie”.
In particolare, secondo i dati elaborati dal Centro Studi nazionale risulta come numerosissime richieste stiano pervenendo agli amministratori per la convocazione di assemblee condominiali negli spazi comuni (androni, cortili, corridoi), sull’erroneo presupposto di una sostanziale immunità dagli obblighi di legge, che disciplinano le riunioni di persone, secondo le norme del distanziamento sociale, nel rispetto degli obblighi di sanificazione prima e dopo le stesse, e con l’adozione di Dispositivi di Protezione Individuale.
L’Associazione, nel richiamare espressamente le proprie Linee Guida anche in materia di assemblee svolte negli spazi comuni condominiali, ritiene che tutte le riunioni assembleari debbano essere soggette agli obblighi di legge, ivi espressamente incluse quelle svolte negli spazi comuni.
Per quanto pleonastico, Laic intende inoltre chiarire a tutti i soggetti interessati, che appartiene all’amministratore la responsabilità in merito alla regolare convocazione e alla scelta del luogo idoneo per la stessa, e del presidente dell’assemblea in merito al suo regolare svolgimento, e che lo svolgimento delle Assemblee, ancorché negli spazi comuni condominiali, non è mai svincolato dall’adempimento degli obblighi di legge.
“Non è pensabile – conclude Cottignoli – che, ancora una volta, l’amministratore di condominio sia lasciato solo e caricato, quale capro espiatorio, di ogni rischio e responsabilità per il silenzio nel quale il Governo dimentica di disciplinare con chiarezza lo svolgimento delle assemblee in fase di emergenza.
Si prenda una posizione netta e si diano risposte agli oltre trentamila amministratori immobiliari italiani e alle famiglie i cui patrimoni essi amministrano, per garantire certezza e chiarezza a chi adempie il proprio mandato professionale e per garantire sicurezza a chi è chiamato a riunirsi per decidere delle proprie abitazioni e dei propri immobili”.