Un nodo che – per assurdo – non vi è stato (ancora) il verso di sciogliere con certezza dal punto di vista legislativo, e che, dunque, resta tale costringendo, di fatto, le associazioni dell’amministrazione condominiale ad auto-disciplinarsi, fornendo ciascuna le proprie indicazioni operative ai relativi associati.
Il tema – come ormai dall’inizio dell’emergenza Covid – è quello delle assemblee condominiali. Un argomento ancora controverso, sul quale il presidente della Laic (Lega amministratori immobiliari condominiali), Lorenzo Cottignoli, precisa che “Anche nell’ultimo intervento legislativo dell’emergenza, contenuto nel DPCM 11 giugno 2020 riecheggia quell’assordante silenzio, che aveva caratterizzato le precedenti disposizioni, in tema di assemblee condominiali. Il Governo pare non ritenere necessario intervenire sulla questione dello svolgimento, in presenza od in videoconferenza, di tali riunioni, con una norma finalmente chiarificatrice, che possa costituire fonte del diritto, senza limitarsi a mere comunicazioni giornalistiche (FAQ) sul proprio sito istituzionale”.
“Nulla di tutto questo – aggiunge Cottignoli – risulta ricompreso nel disposto normativo dell’ultimo DPCM, che viene lasciato, ancora una volta, all’interpretazione degli studiosi. Da tali valutazioni traggono origine le Linee Guida che le Associazioni di categoria, seppur con valore meramente indicativo, forniscono ai professionisti loro associati, per tentare di accendere qualche luce nel buio normativo in cui gli amministratori condominiali vengono lasciati”.
Le Linee Guida fornite dalla nostra associazione sono pertanto ancora perfettamente attuali e possono fornire un valido supporto in attesa che giunga un provvedimento normativo, o che cessi, auspicabilmente, l’emergenza sanitaria”.