Mettere gli amministratori di condominio nonché tutti i fornitori di servizi che operano a vario titolo in ambito condominiale nelle condizioni di poter continuare a svolgere il proprio lavoro, tantopiù indispensabile in questa fase d’emergenza.
Questo uno degli aspetti salienti della lettera inviata dal presidente di Anaci, Francesco Burrelli, al premier Conte, nonché ai ministri Speranza (Salute) e Bonafede (Giustizia) e al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.
Oggetto: Amministratori condominiali fondamentali per gestire la filiera dell’emergenza e garantire i servizi essenziali nei condomini
Di seguito, una sintesi della comunicazione di Burrelli.
Signor presidente,
la presente è un seguito della mia PEC dell’11/3/2020 con la quale le riferivo quanto segue: “….di continuare ad invitare gli amministratori iscritti all’ANACI a prestare – senza soluzione di continuità – il proprio servizio in favore del proprio “cliente condominio” nel quale vivono milioni di cittadini…”.
ANACI, cogliendo la ratio sottesa ad ogni disposizione contenuta nei Suoi D.P.C.M. dall’8 marzo 2020 ad oggi, ha fornito ai propri associati, con ripetute circolari, tutta una serie di raccomandazioni in merito ai diversi aspetti dei quali tenere conto quotidianamente nello svolgimento della professione di amministratore di condominio, così da dare il giusto seguito alle indicazioni ricevute, volte al contenimento del dilagare del virus. Tutti gli amministratori iscritti ANACI hanno aderito con grande senso di responsabilità e, coerentemente con le esigenze nazionali, al fine di evitare lo spostamento ed il concentramento di persone negli edifici, ed in molti condomini amministrati è stata sospesa ogni attività che non risultasse indispensabile, anche bloccando l’esecuzione di opere straordinarie già iniziate.
Sabato nel suo messaggio alla nazione ha annunciato ulteriori misure restrittive, purtroppo necessarie stante la situazione, e allegato al relativo decreto vi è l’elenco delle categorie, con i relativi codici ATECO, autorizzate a proseguire la loro attività in quanto necessarie e indispensabile anche in un momento come quello attuale.
A tale proposito mi preme evidenziarle come noi amministratori di condominio professionisti ci si trovi nella necessità di garantire la regolare erogazione dei servizi primari ai condomini da noi amministrati non intendendo le sole forniture di acqua, luce, gas, ma anche i regolari servizi di pulizia, sanificazione e disinfestazione per non parlare di tutti gli atti conservativi obbligatori come, solo per fare qualche esempio, la manutenzione di: ascensori, cancelli automatici, autoclavi, centrali termiche, antenne, citofoni, riparazioni per perdite, opere da fabbro per aprire o chiudere porte, nonché le eventuali attività di sgombro neve su strade e marciapiedi laddove la stagione invernale è ancora presente.
Premesso quanto specificato sinora in sintesi, e condividendo le preoccupazioni che hanno guidato il Governo a prendere decisioni così importanti, sono convinto che gli amministratori di condominio professionisti hanno fatto e stanno facendo e debbano continuare a fare la propria importante parte, per quanto di loro specifica competenza, in questo momento così particolare, per aiutare la nostra Italia ad uscire da questa terribile emergenza che ci vede tutti coinvolti, nessuno escluso.
Oggi in Italia ci sono circa 1.200.000 condomini ed in essi vivono circa 40 milioni di cittadini che dovranno restare in casa 24 ore al giorno per un lungo periodo, proprio in ottemperanza alle inevitabili indicazioni restrittive che Lei e Istituto Superiore della Sanità avete obbligatoriamente dovuto prendere per fronteggiare questa terribile emergenza.
Molti amministratori di condominio professionisti, anche in questo momento di timore, certo, ma non di angoscia, consapevoli dell’importanza del mandato che è stato loro conferito dalla propria clientela hanno continuato a lavorare per garantire i servizi necessari ai cittadini chiusi nei condomini, rischiando la propria salute, oltre a quella dei propri dipendenti, collaboratori e familiari, consapevoli di come sia indispensabile, oggi ancor più che a cose normali, assicurare la corretta erogazione dei servizi alle persone che ancora di più devono restare chiusi in condominio a garanzia della qualità della vita di una nazione intera.
Purtroppo però diversi operatori disposti per il controllo sul territorio nazionale quali: Vigili Urbani, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, in questi giorni hanno fermato ripetutamente imprese di pulizia ed artigiani, impedendo loro, di fatto, l’esecuzione di quegli interventi che ho sopra elencato anche se in forma non esaustiva:, tutti interventi indispensabili che, se non eseguiti, porterebbero al verificarsi di situazioni difficili, talvolta anche da evitare, al fine di garantire le condizioni igienico/sanitarie indispensabili oggi ancor più che a cose normali, creando panico e non intervenendo NOI si creerebbe intasamento di richieste.
Su nostra richiesta qualche Prefetto è già intervento per sistemare la problematica, ma è evidente che occorra un chiarimento, un provvedimento valido su tutto il territorio, così da evitare di rivolgere istanze alle autorità locali con inevitabili lungaggini burocratiche e ritardi nell’esecuzione di quegli interventi che, invece e come ovvio, richiedono la massima rapidità per ripristinare la corretta erogazione dei servizi negli edifici in condominio.
Pertanto, Sig. Presidente mi permetto di richiederLe una specifica, magari una circolare che tenga conto di queste esigenze che poi sarebbero obbligatorie nel mandato dell’amministratore e di fatto non potrebbe eseguirle.
La Sua attenzione e sensibilità al bene comune dei cittadini sicuramente saranno come sempre all’altezza della situazione.
Andando inevitabilmente verso un rallentamento ed una progressiva paralisi nello svolgimento di determinate attività è molto probabile che vengano a verificarsi situazioni che, in assenza di alternative, richiederebbero l’intervento da parte dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, già impegnati in un lavoro enorme al quel devono dedicare tutte le proprie energie in questo momento così drammatico.
Pertanto la richiesta che Le rivolgo, signor Presidente, è quella di inserire negli elenchi delle attività professionali autorizzate, sia pure con i dovuti distinguo, anche gli amministratori di condominio professionisti che rispondano ai requisiti stabiliti dalla legge, quali operatori di pubblico servizio, fermo restando le responsabilità conseguenti ad eventuali dichiarazioni mendaci da parte degli stessi qualora si dovessero muovere sul territorio senza una ben precisa necessità alla quale fare fronte; e così anche le maestranze ritenute dagli stessi indispensabili in quella precisa situazione al fine di ripristinare i servizi necessari nei condomini le cui infrastrutture, che non sono state progettate e realizzate per un utilizzo così intensivo come in questa particolare situazione.
Confido che Lei, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, vorrà prendere in esame e chiarire l’aspetto legato all’operatività dell’amministratore di condominio professionista, facendo in modo che possa continuare a svolgere il proprio lavoro muovendosi, se necessario, nel rispetto di tutte quelle cautele che lei vorrà indicare e riuscendo così a garantire la corretta erogazione dei servizi alle persone che oggi maggiormente vivono in condomino, con maggiori consumi di acqua, luce, gas, telefono, banda e conseguentemente gli impianti a maggior rischio.
Convinto della Sua grande attenzione e sensibilità ai problemi che riguardano tutti i cittadini, auspico che converrà circa l’opportunità di tenere conto e effettuare delle specifiche, in tal senso, nel prossimo D.P.C.M. o in una Circolare esplicativa a Sua firma.
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