“L’assemblea condominiale da remoto? Purtroppo, il difetto costante del nostro legislatore è quello di non valutare adeguatamente gli strumenti e le strutture che dovrebbero dare attuazione ad eventuali norme, le quali, una volta varate, finirebbero per creare non pochi problemi soprattutto pratici”. È il giudizio della presidente Anapic, Lucia Rizzi, secondo la quale “è un dato certo che l’assemblea da remoto richieda, per essere svolta, che tutti i partecipanti abbiano un dispositivo e una connessione, e non tutti gli amministratori ne sono dotati. A fronte di quanto sopra riportato, non appare né corretto, né sostenibile, obbligare chi è privo dei suddetti strumenti a dotarsene. Per far sì che una assemblea da remoto possa ritenersi valida, è fondamentale che tutti abbiano la possibilità di parteciparvi altrimenti risulterebbe nulla”.
“Rilevante – prosegue Rizzi – è stabilire chi dovrebbe farsi carico dei costi per acquisire la strumentazione necessaria, oltre all’acquisizione di informazioni relative alle caratteristiche tecniche dei dispositivi da utilizzare. Peraltro, anche risolvendo il problema dei dispositivi, questo non risolverebbe la questione della connessione. Il collegamento da remoto deve essere principalmente in grado di garantire la continuità della visione per tutta durata la durata dell’assemblea, e non tutti sono in grado di avere una connessione stabile via remoto continua”.
Ecco, dunque, a giudizio di Anapic, alcuni punti che, dovrebbero essere tenuti presente, quali condizioni per legittimare l’assemblea da remoto.
“Un’altra problematica che si può presentare – aggiunge Anapic – è quella dell’anagrafe condominiale, non sempre si può avere la certezza che chi appare in collegamento video sia il proprietario dell’immobile, oltre al fatto che se chi appare dichiara di avere la delega del vicino che probabilmente non appare in collegamento video, come si potrà acquisire la delega agli atti?
Non per ultimo, chi garantisce la privacy e la sicurezza informatica durante i collegamenti da remoto? Il Condominio in persona dell’amministratore dovrà garantire e tutelare i condòmini affinché non si verifichino delle falle informatiche sulla propria piattaforma con intrusioni da parte di hacker che potrebbero sottrarre e manipolare dati e immagini/profili. I problemi che si pongono sono diversi e già quelli pratici paiono non semplici da affrontare”.