Nuova puntata della carrellata di pareri ed opinioni con cui le principali associazioni del mondo condominiale e della proprietà edilizia tracciano un bilancio del 2016 e valutano le prospettive per il 2017. Oggi è il turno di Confai, che per voce del presidente nazionale, Luigi Ciannilli (nella foto), coglie l’occasione per fare ai lettori di Quotidiano del Condominio e di Italia Casa gli auguri di un sereno Natale e un felice 2017.
IL 2016
Siamo un’associazione di dimensioni ancora contenute, che lavora dal 1997 affinché vi sia la massima sinergia e sintonia tra gli associati. Da questo punto di vista siamo molto soddisfatti. Uno dei nostri obiettivi, infatti, sin dalla nostra fondazione è quello far convivere, civilmente, lealmente e costruttivamente, gli amministratori di condominio con i loro amministrati, i condòmini appunto.
Dal punto di vista operativo, invece, ci rendiamo conto del fatto che questa professione, sovente bistrattata, è sempre più complessa e difficile da svolgere: l’amministratore è ritenuto spesso e volentieri il responsabile di tutto quello che accade all’interno dello stabile. Una recente sentenza della Cassazione, addirittura, ha ritenuto l’amministratore corresponsabile, assieme a una ditta di pulizie, per la caduta di una condomina sulle scale. Sul versante legislativo, riteniamo che siano ancora tante le lacune della Riforma del condominio da colmare. Abbiamo segnalato, da ultimo, la questione della formazione dell’amministratore condomino, per il quale non è previsto l’obbligo di formazione; ma ci sono altre situazioni che necessitano di miglioramenti normativi.
IL 2017
Continueremo a puntare sull’aggiornamento professionale, formando i nostri associati attraverso lezioni in aula, durante le quali trasmettere informazioni sulle norme tecniche e delle disposizioni giuridiche che ogni amministratore deve conoscere. Un altro proposito per il 2017 è l’ampliamento della nostra presenza come associazione in regioni strategiche come il Lazio, la Lombardia e il Piemonte, con amministratori preparati. Crediamo e sosteniamo che questa professione si presti a dare una risposta alla crisi occupazionale che stiamo attraversando a livello nazionale. E costituisce, di fatto, una soluzione professionale e di reddito per i giovani (soprattutto se muniti di diploma o laurea); per le persone con esperienze lavorative di carattere giuridico, amministrativo e contabile; e per le donne, spesso costrette a lasciare il lavoro per occuparsi della famiglia.
Inoltre, è necessario fare in modo che l’amministratore non sia più percepito, come di fatto ancora avviene, come l’anziano che si mette lì a fare calcoli con la calcolatrice. Ovviamente, a patto che gli amministratori siano competenti e in grado di adempiere ai tanti doveri che competono loro. Penso, per esempio ai 277mila condomini auto-amministrati che attualmente esistono nel nostro Paese. Senza offesa per nessuno, è proprio qui che spesso si annida l’evasione fiscale. Questo 2017 ci vedrà impegnati, ancora, nella formazione, perché crediamo sia importante snidare questa situazione. Se uno è in regola, ben venga. Però tutti devono pagare una tassazione equa, di qualsiasi professione o ordine si tratti.
Ci tengo, infine, a fare i migliori auguri di un sereno Natale e un felice 2017 a tutti i lettori di Italia Casa e Quotidiano del Condominio.