Venerdì 16 novembre, al termine del primo quinquennio di attività, si è svolta, a Bologna, l’assemblea nazionale della Laic (Lega Amministratori Immobiliari Condominiali), alla presenza, tra gli altri, di Luca Lelli, consigliere metropolitano di Bologna per le politiche abitative, e Francesco Di Castri di Sinteg (società di erogazione servizi per i soggetti del campo immobiliare). A fare gli onori di casa, l’avvocato Lorenzo Cottignoli, presidente (confermato) e fondatore dell’associazione di categoria degli amministratori di condominio.
“Ciascun responsabile, nel suo territorio, ha deciso di spendere il proprio nome ed il proprio tempo per LAIC, organizzando eventi di aggiornamento professionale, rispondendo alle richieste degli associati, promovendo la presenza dell’associazione presso le istituzioni, cercando di individuare i partners commerciali più affidabili e capaci di soddisfare le esigenze dei colleghi, e questo impegno è stato premiato da una partecipazione appassionata e vivace – ha esordito Cottignoli -. In questi anni sono emerse particolari collaborazioni con le associazioni della piccola proprietà immobiliare, ed in specie con Uppi, per quanto riguarda il territorio bolognese, e siano improntati a reciproca correttezza e stima quelli con le autorità locali”.
Al termine del dibattito, le delibere assembleari, le elezioni e le nomine.
Riportiamo, di seguito, i punti salienti della relazione tenuta dal presidente Cottignoli.
Questi primi cinque anni ci hanno visto nascere, iniziare a muovere i primi passi, a sillabare le prime parole del nostro percorso. Questi passi e queste parole, talora incerte ed incomplete, hanno via via acquistato forma e sostanza. Per fare il punto sulla rotta della nostra associazione mi piace tenere presente alcune parole chiave, corrispondenti a cinque specifici settori di attività, nei quali Laic è chiamata ad operare e ad essere presente.
La dimensione associativa costituisce il cuore della nostra realtà: non siamo un’azienda, né commerciale né familiare, non siamo un ente di formazione, non siamo altro e non siamo di meno che un’associazione di categoria, che segue logiche associative, dunque collettive, paritarie, responsabili.
L’assenza di un albo e di un ordine professionale, tanto auspicati quanto forse ancora lontani, ha reso sino ad oggi, e rende ancora attuale ed indispensabile, la funzione delle associazioni di categoria come la nostra, capaci di consentire ai professionisti quell’incontro di domande, di esperienze, di esigenze, che solo un reale contesto associativo può realizzare e rendere soddisfacente. Abbiamo cercato in più modi di raggiungere questo non minimo obiettivo: da alcune esperienze abbiamo imparato, da altre abbiamo avuto risultati importanti.
Scorrendo i nomi del registro degli associati di questo quinquennio, ritrovo qualcuno di coloro che hanno aderito alla prima ora e ne scorgo tanti che si sono uniti strada facendo. Ritengo che questo sia il segnale più rilevante dello stato di salute di Laic: non l’ampiezza del numero, ma la costante e continua adesione di professionisti che si riconoscono nel nostro percorso associativo e decidono di farne parte.
Laic ha dimostrato di trovare una propria collocazione nel mondo delle associazioni di categoria in quanto si è rivelata capace di costituire una dimensione di circolo – non tanto nella sua accezione di esclusività, ma nel suo significato più alto di compartecipazione e condivisione collettiva tra pari, escludendo logiche piramidali, ma consentendo un confronto democratico e schietto tra i suoi membri, con occasioni di crescita professionale reciproca, sia per coloro che hanno messo a disposizione la loro esperienza a favore di chi ancora vive un primo tratto del proprio cammino professionale, sia per coloro che hanno voluto condividere il loro tempo e le loro energie per le necessità dell’associazione.
In questo senso, un ruolo determinante è svolto dal coordinatore territoriale, il cui ruolo sarà sempre più importante nella crescita dell’associazione. La sede nazionale, dal canto proprio, sia tramite un efficiente segreteria e un attento Ufficio di presidenza, sia tramite l’attività del Consiglio direttivo, è chiamata a concretizzare quelle linee di lavoro che emergono dall’Assemblea quali indicazioni e direttive di tutti gli associati Laic.
Ben consapevoli della inadeguatezza dei criteri dettati dal DM 140/14, abbiamo sperimentato in questi anni, sulla sede bolognese, un percorso annuale, con cadenza mensile, nel quale si coniugassero occasioni di formazione frontale sui temi più attuali, guidati da professionisti di provata esperienza, con momenti di confronto circolare e collettivo, rilevandone un indubbio successo. Anche sulle sedi lombarde, peraltro, abbiamo voluto sperimentare, con non minore soddisfazione, un binomio che unisse al momento formativo, su tematiche di primario rilievo, un momento di condivisione e di confronto in contesti di pregio, che consentisse ai partecipanti di aggiornarsi e di consolidare relazioni personali e professionali.
Con il nostro Centro Studi, la Segreteria e l’Ufficio di presidenza stiamo lavorando per progettare, secondo un nutrito programma annuale, le iniziative per il 2019, che seguiranno l’impronta qui descritta, che riteniamo abbia riscosso il gradimento di tutti.
Quanto alla dimensione commerciale, abbiamo cercato di improntare il rapporto tra l’associazione ed il mercato ad un’idea di reciproco rispetto, segnando una opportuna distanza laddove si manifestava il rischio di un eccessivo coinvolgimento della nostra realtà in dinamiche esclusivamente commerciali, e concludendo invece accordi e convenzioni con quei soggetti, pochi nel numero ma di primaria importanza nel settore, che hanno così affiancato Laic contribuendo all’organizzazione dei momenti di formazione e fornendo in essi il loro apporto per quanto competeva alle tematiche e alle materie che riguardavano il rispettivo ambito.
Tra i compiti propri dell’associazione, inoltre, credo debbano spendersi alcune parole per evidenziare quelli relativi ai rapporti con le realtà istituzionali. In particolare, vorrei sottolineare come siano emersi particolari collaborazioni con le associazioni della piccola proprietà immobiliare, ed in specie con Uppi, per quanto riguarda il territorio bolognese, e siano improntati a reciproca correttezza e stima quelli con le autorità locali: LAIC, laddove è presente, partecipa attivamente, insieme alle altre associazioni, ai tavoli tecnici ed istituzionali ai quali è chiamata a rappresentare le istanze e le problematiche proprie della categoria.
Tra i progetti in itinere vorrei in particolare segnalare il “Progetto Scuola”, con il quale si sta promovendo presso le classi quinte degli istituti scolastici di secondo grado la figura dell’amministratore, nell’ambito delle attività di orientamento ai maturandi; ed il progetto “sportello del condominio” che stiamo attivando presso il Comune di Bologna e il Comune di Milano ed alcuni Comuni delle rispettive province, al fine di fornire al cittadino consumatore uno sportello di consulenza diretta e gratuita sulle tematiche relative al condominio.
In ultimo, certo non per importanza ma in quanto trasversale e comune a tutti i campi ai quali abbiamo sin qui accennato, è l’ambito della comunicazione, curato con professionalità e passione dal nostro ufficio Stampa. L’invio periodico settimanale di una newsletter informativa che aggiorni oltre un migliaio di professionisti in ogni parte d’Italia sulle iniziative dell’associazione, sulle novità normative e fiscali, con la collaborazione dei nostri partners, costituisce certamente il segno più visibile delle attività comunicative.
Nondimeno, il sito associativo, in costante aggiornamento, con notizie, eventi ed interviste, e i profili sui social media, curati quotidianamente, trasmettono un’immagine fedele della vivacità della vita associativa, e riscuotono un continuo apprezzamento dagli associati e dai simpatizzanti che, anche tramite tali canali, ci conoscono e ci seguono.
Tuttavia, di tutto questo non ci accontentiamo: tra i progetti aperti per il 2019, ci piace anticipare una collaborazione con QuiBologna.TV, che porterà alla realizzazione di una rubrica dedicata al condominio e alla casa in dodici puntate, quale incipit di un percorso mediatico che potrà così ampliarsi nel corso dei prossimi anni.
Laic cresce, dunque: dai primi passi del 2013 stiamo affrontando sfide nuove ed importanti. Insieme vogliamo continuare a progredire, nello spirito e con la consapevolezza di essere una piccola ma vivace associazione di categoria, che sa fare squadra, lieta di accogliere coloro che – con passione, competenza e capacità – hanno voglia di partecipare ad un contesto di crescita professionale e personale, aperto al mercato, in dialogo con le istituzioni, capace di esprimere e comunicare i propri contenuti con serietà ed indipendenza e di tutelare e rappresentare gli interessi di una categoria e di una professione, bella e difficile, quale è quella dell’amministratore immobiliare e condominiale.