Nella mattinata di sabato, a CondominioItalia Expo, oltre al vincitore del concorso riservato agli avvocati, è stato premiato anche quello del concorso letterario rivolto agli amministratori condominiali, chiamati a produrre un “Racconto satirico sul condominio”, raccontando con ironia, arguzia e mettendo a frutto la propria esperienza quotidiana, un aspetto della vita condominiale legato alle problematiche eventualmente introdotte dalla Legge 220/2012 oppure inerenti la gestione dei rapporti umani nel condominio.
Ad aggiudicari il primo premio è stata l’amministratrice condominiale Olivetta Gerometta, di Conegliano (in provincia di Treviso), con l’elaborato dal titolo: “Caos cosmico”.
Di seguito, il testo completo dell’elaborato e la sua valutazione.
L’ELABORATO
La sveglia suonò quella mattina; ancora immersa nelle dense nebbie del sonno non riusciva a capire se era domenica o se era un solito dannato giorno della settimana. Qualche minuto e poi l’amara certezza: era lunedì, proprio lunedì. Velocemente Iris ripassò tutti gli appuntamenti che aveva in agenda, le pratiche e le cose che aspettavano di essere concluse. Stava andando già in totale panico, quando pensò che la soluzione migliore era farsi semplicemente una doccia; sì, una bella doccia rinfrescante. Così lasciò che l’acqua scorresse per un po’, cullandosi a quel suono rilassante che portava l’animo verso una piena disponibilità anche verso l’essere umano. “In fondo” – pensò – “ho un lavoro che offre la grande opportunità di godere del continuo rapporto con le persone, di approfondire i diversi caratteri e le diverse reazioni, nelle più svariate situazioni”.
Iris pensava e rifletteva, dandosi delle buone motivazioni: “noi siamo un punto di riferimento per tantissime persone e questo deve renderci orgogliosi e deve farci sentire fieri”; così pensando entrò sotto la doccia. Immaginava già la tazza del caffè fumante e la marmellata di albicocche fatta dalla vicina, che avrebbe spalmato sulle fette di pane dolce appena tostate; riusciva a sentirne anche il gusto.
Così doveva essere quella mattina la sua colazione sul terrazzo, con la brezza del primo mattino e il canto degli uccellini che annunciavano il sorgere del sole. Si era alzata presto proprio per gioire di queste prime ore della giornata, ancora libere. “Il buongiorno si vede dal mattino”; fiduciosa di questo aveva appianato le sue paure ed incertezze, pensando quasi con gioia alla giornata che era appena cominciata.
Ma all’improvviso un suono: era il telefono; un attimo e riaffiorò il panico. Il solo suono faceva scattare in lei una serie di allarmi che si alternavano nella sua testa, facendole ripercorrere con la mente tutto quello che poteva nascondersi dietro a quella telefonata, alle cinque e venti del mattino.
Uscita con timore dalla doccia, raccolto il primo asciugamano che aveva trovato, correndo, si lanciò a prendere il telefono. “Pronto” la pausa che seguì le sembrò infinita; poi finalmente una voce : “parlo con l’amministratore del Condominio Asia?” “Si mi dica, con chi parlo? Cosa è successo?” “Signora siamo i Vigili del Fuoco, non si preoccupi è scoppiato un incendio presso gli Uffici al primo piano; abbiamo chiamato Lei in quanto l’unica reperibile”, e Iris “mi lasci il tempo di arrivare” “Bene, se nel frattempo lei ha un numero per comunicare con il responsabile dell’Ufficio, sarebbe una bella cosa, arrivederci”.
Iris pose il telefono dove capitò e in cinque minuti era già pronta per salire in macchina. Nel frattempo aveva bevuto un sorso di caffè, si era vestita, pettinata, lavati i denti, forse anche truccata, aveva provato a chiamare il responsabile e aveva raccolto nella sua borsa senza fondo, dal peso elefantiaco, le cose che potevano servire, avviandosi, fulminea, verso il garage. “Una bella botta di energia” pensava mentre guidava verso il condominio Asia “mi mancava proprio”.
Così, correndo, analizzava mentalmente gli obblighi sulla sicurezza che la Legge 220/12 aveva addossato, tra le righe, all’amministratore. “Io, amministratore, devo essere responsabile della sicurezza dello stabile, gestendo solo le parti comuni e senza avere la capacità di spesa; c’è qualcosa che non mi torna, anzi più di una. Certo perché io sono l’unico professionista che deve tutto, è responsabile di tutto, senza avere né un equo riconoscimento, né tantomeno la facoltà di intervenire”.
Così pensando si accorse che era appena passata con il rosso: giornata decisamente a rischio. Iris cominciò ad imprecare contro il nulla, perché era il nulla che le appariva quando pensava alla sua professione, senza contare che una giornata meravigliosa si stava trasformando in qualcosa di decisamente meno rilassante.
Arrivò finalmente sul posto; l’immagine che vide già le portò un brivido sulla schiena e tornò velocemente a ripassare il bel fascicolo del Condominio, non obbligatorio ma, a detta degli esperti, consigliato. Ritornò su quel pensiero. “Ecco, e io come faccio se il Condominio non li vuole spendere quei soldi?”. Comunque lei era una persona che cercava di dare il massimo con il minimo e aveva cominciato a fare un lavoro di verifica di documenti e pratiche per tutti i condòmini.
Così analizzò il caso Asia: “Dunque il CPI della centrale c’è, l’autorimessa è stata declassata, i certificati impianti elettrici parti comuni ci sono, il basculante è a norma e con fascicolo, ai vetri della scala ho messo avviso di pericolo, in attesa che il condominio si decida a deliberare”; si fermò ormai esausta solo ad elencare tutte le cose che avrebbe dovuto verificare, ai fini della sicurezza; e non erano ancora tutte! “Però” continuò a pensare “l’incendio guarda caso è scoppiato dentro ad una unità privata, chissà come mai”.
Così, dandosi un’aria spavalda, si diresse verso l’ingresso del condominio; ma, proprio in quel momento, si accorse che aveva indossato la gonna alla rovescia. No, il panico la paralizzò; “che figura” pensò disperata. Poi si guardò e, tra sé e sé, si disse “dài, in fondo non se ne accorgerà nessuno”. Naturalmente qualsiasi sguardo sembrava diretto solo alla sua gonna, ma lei, da grande professionista, ci passò sopra. Si avviò su per le scale e, arrivata sul pianerottolo, trovò lo schieramento dei Vigili del Fuoco ad aspettarla: “buongiorno, signora, grazie per essere venuta, lei è stata l’unica persona che siamo riusciti a reperire, complimenti”. Iris dimenticò tutte le vicissitudini di quei momenti e si ingrassò di due chili, tanto se lo poteva permettere.
Così cominciò la sua giornata, una come tante; il resto del giorno era tutto da scoprire. Ma Iris era fiduciosa che prima o poi un Legislatore, con la capacità e l’intelletto giusto, avrebbe messo finalmente ordine nel caos cosmico del pianeta Condominio.
LA VALUTAZIONE
Lo scritto espone, in una cifra stilistica per così dire “minimalista”, le vicissitudini di una “qualunque” giornata di un’amministratrice di condominio, fatta di preoccupazioni, incombenze, timori, e anche di orgoglio per una professione che, per quanto problematica e talvolta ingrata, deve comunque essere esercitata con correttezza e abnegazione.
Lo spunto del racconto, senz’altro originale nella sua ideazione, è perfettamente attinente alla tematica richiesta. Punti 50/50.
La scrittura e lo stile narrativo, volutamente colloquiali e intimisti, ben si adattano al contenuto del racconto. Punti 30/30.
Le modalità espressive sono del tutto corrette, sotto il profilo sintattico e grammaticale. Riscontrata qualche reticenza soltanto nell’impiego dei “capoversi”, che dovrebbero segnalare gli stacchi e la progressione della vicenda. Punti 15/20.