[Fonte: Confabitare – Articolo a cura di: avv. Luigi Grillo, presidente Confabitare Napoli] L’inquinamento delle nostre città è un fenomeno, oramai, molto noto e molto dibattuto. Esso genera, come sappiamo, una ridotta qualità di vita dei cittadini negli agglomerati urbani e non solo, in termini di stress e grave pericolo per la salute. Da tempo, partendo dalle periodiche conferenze politiche mondiali sul clima, l’obiettivo da perseguire della comunità politica internazionale, che si va sempre più rafforzando, è la drastica riduzione programmata negli anni futuri delle emissioni nocive per la salute umana. Tutto ciò passa anche e attraverso una nuova politica di mobilità possibilmente sostenibile.
Le auto private, simbolo della libertà di circolazione dell’individuo conquistata nel nostro Paese, soprattutto, nell’epoca del boom economico del dopoguerra, devono necessariamente lasciare il passo a un sistema di trasporto pubblico efficiente e funzionale, essendo scientificamente provata (ce lo dice tutta la comunità scientifica internazionale, oramai da lungo tempo) la quantità massiccia di sostanze nocive alla salute umana che vengono immesse nell’aria dalla circolazione di tutti i tipi di veicoli. Ma a ciò si può abbinare un uso privato più razionale dei veicoli stessi che, come ben sappiamo, è una realtà già esistente da tempo in molte città italiane e che prende il nome di carsharing.
Quest’articolo s’interesserà di quella particolare forma di mobilità sostenibile di quartiere che prende il nome di carsharing condominiale.
La nuova mobilità sostenibile in un quartiere passa attraverso il “carsharing di comunità” o, in questo caso, condominiale, completamente a zero emissioni e sarà Milano la prima città europea a sperimentare un servizio personalizzato di auto in condivisione ad uso esclusivo degli inquilini di un solo condominio.
Alla peculiarità del carsharing di mettere insieme persone che abitano o lavorano vicine e sono disposte a condividere l’uso delle auto elettriche, risparmiando sui costi e contribuendo così a migliorare la qualità della vita, si aggiunge la possibilità di scambiarsi i minuti rimanenti con gli altri abitanti del condominio come nel caso di Milano o del quartiere, per ottimizzarne uso e costi del servizio.
Nel caso di specie, come riportato qualche giorno fa dal quotidiano La Stampa, saranno 1.400 le auto a disposizione del complesso residenziale di Cascina Merlata, un quartiere periferico nei pressi dell’ex sito di Expo. Il vantaggio dell’operazione, possibile grazie a Share’ngo, sarà finalmente la possibilità di trovarsi in un quartiere libero dallo smog. Occorrerà, però, ancora un anno di attesa: tra marzo e maggio del 2019 saranno pronti i primi 140 appartamenti e arriveranno anche le prime auto elettriche.
Come funzionerà il carsharing condominiale? Gli abitanti del grande complesso residenziale potranno usare un servizio di carsharing da condividere con gli altri inquilini e che verrà addebitato nelle spese condominiali a fine mese.
Il costo sarà di 10 centesimi di euro al minuto a fronte dei 25 centesimi di euro di pagamento per le auto in condivisione che si trovano nel resto della città. Ci saranno tre colonnine di ricarica, sistemate in prossimità degli edifici del quartiere: ogni auto messa a disposizione di Share’ngo avrà un’autonomia di 180 chilometri e un tempo di ricarica massimo di quattro ore.
Per chi sottoscriverà, nell’arco del primo anno da residente, un abbonamento di almeno 60 minuti al mese ne avrà altri 60 in omaggio. Per la precisione: ognuno potrà poi modificare i minuti a disposizione dall’abbonamento in base all’uso che fa ogni mese delle auto con la possibilità di scambiarsi i minuti rimanenti con gli altri abitanti del quartiere.
La nostra associazione, da sempre sensibile alla tematica ambientale, di sicuro si prodigherà a estendere questa iniziativa in molte altre città italiane, considerato anche il rilevante numero di sedi territoriali oramai esistenti e attive in tutto il territorio nazionale. In tal senso, anche la sinergia con l’associazione Confamministrare potrà essere di rilevante importanza, atteso che proprio attraverso un’opera di sensibilizzazione dei condomini da parte di amministratori appositamente istruiti e sensibili alla materia potrà far decollare il servizio di carsharing condominiale.
Si auspica, pertanto, che Confabitare possa approntare una campagna promozionale mirata ai proprietari di istruzione e sensibilizzazione in ordine alla tematica e, poi, degli amministratori condominiali stessi di Confamministrare, attraverso seminari specifici di approfondimento e con il supporto di personale specializzato.
Non v’è dubbio che questo potrebbe costituire, infatti, un gran salto di qualità a livello associazionistico, perché, in una logica di supporto all’operato della pubblica amministrazione, è funzionale a uno dei problemi più importanti per i proprietari: la qualità di vita degli stessi, quali cittadini, negli spazi urbani e non solo. Il ritorno a un ambiente salubre, in un’epoca come quella di oggi, è una conquista semplice e, sicuramente, costituisce un bene per noi tutti cittadini da raggiungere, proprio in quanto meritorio.