[A cura di: Confappi]
La proposta Orlando – che riservava le previsioni sull’equo compenso unicamente agli avvocati e limitatamente ai rapporti con i grandi committenti (banche e assicurazioni) – è stata integrata dalla Camera, che ha allargato il raggio di azione a tutti i professionisti indistintamente, ordinisti e non, che svolgano prestazioni a favore di banche, assicurazioni, imprese e pubblica amministrazione.
La FNA si è sempre opposta alle previsioni parziali che hanno continuato a dividere il mondo professionale in figli e figliastri, e ha sempre detto no alle solite riserve di rendita di posizione a favore dei professionisti ordinasti. È quindi soddisfatta, insieme al Colap (Coordinamento libere associazioni professionali) e alle altre associazioni dei professionisti non ordinisti, per essere stata ascoltata.
Finalmente – ha commentato la presidente del Colap, Emiliana Alessandrucci – la Camera ha sanato l’unico vero squilibrio contrattuale nel mondo delle professioni, ovvero il rapporto tra professionisti e P.A. Ringraziamo prima di tutto il Ministro della Funzione Pubblica per l’interesse dimostrato e per aver compreso l’urgenza di un intervento su questo aspetto, nonché l’onorevole Chiara Gribaudo, che ha sempre creduto nella nostra proposta: senza la loro determinazione non ce l’avremmo fatta.
Per il Presidente FNA, avv. Matteo Rezzonico (nella foto), occorre ora mettersi al lavoro per migliorare la proposta di legge nelle aule del Senato, continuando il dialogo con i deputati e i senatori che ci hanno appoggiato in questa battaglia.