“Non è affatto utile. Al contrario. Rappresenta l’ennesima spesa a carico dei proprietari”. Confappi (Confederazione della piccola proprietà immobiliare), per voce del suo presidente nazionale, Silvio Rezzonico, torna a ribadire con forza il proprio giudizio, negativo, sul fascicolo del fabbricato, oggetto di un serrato dibattito, nelle scorse settimane, in seguito al crollo della palazzina a Torre Annunziata, in Campania, che ha causato otto vittime. “In questi ultimi giorni – ha proseguito Rezzonico – il ministro Delrio ha parlato di istituire l’obbligo di un certificato di stabilità; potrebbe anche essere una buona idea, ma a patto che sia una cosa seria e mirata”.
Confappi rimarca che nel 2003 la Corte Costituzionale ha già dichiarato incostituzionali le leggi regionali di Campania e Lazio, che istituivano proprio il libretto del fabbricato. E Rezzonico osserva come sia “farlocco un fascicolo del fabbricato con i prezzi ridicoli e le caratteristiche prospettate dai fautori dell’iniziativa. Il libretto sarebbe del tutto inadeguato a garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica, e gioverebbe solo a procacciare lavoro a professionisti poco professionali, che lavorerebbero a prezzi stracciati in una materia di accertamenti complessi e difficili”.
In attesa, quindi, che si trovi una soluzione concreta e realmente utile, secondo Confappi occorre responsabilizzare maggiormente gli amministratori di condominio in tema di sicurezza delle parti comuni dell’edificio. Per i titolari di proprietà individuali, invece, a fronte di fondati sospetti di pericolosità, il consiglio di Confappi è quello di incaricare esperti professionisti, affidando loro compiti specifici e mirati, pur se con costi elevati, che potrebbero anche essere coperti da assicurazione. “Il tutto – conclude Rezzonico – con una defiscalizzazione spalmata in un arco di tempo pari a cinque anni”.