[A cura di: Vincenzo Perrotta]
È una vera rivoluzione quella che si sta compiendo all’interno dell’Associazione nazionale degli amministratori condominiali e immobiliari. A raccontarla sono stati i vertici Anaci durante i lavori del Consiglio nazionale che si è svolto a Padova, a inizio dicembre. Cambia volto soprattutto il Centro studi, con un nuovo organigramma composto da un direttore e un segretario nazionale, quattro coordinatori di livello e tematici, sette amministratori nonché dirigenti territoriali, più una squadra formata da ventotto avvocati, quattro ingegneri, due geometri e tre commercialisti.
Tra gli aspetti più evidenti del rinnovamento, dal punto di vista della platea di fruitori, vi è il nuovo sito web. Come ha spiegato il padrone di casa e presidente di Anaci Padova, Giorgio Cambruzzi, “questo importante strumento sarà articolato in moduli che riguardano tutte le problematiche relative alla gestione e alla programmazione della nostra professione: dal sito internet condominiale all’anagrafica, dalla contabilità alla gestione degli associati nelle varie province, dalla catalogazione dei corsi di formazione e aggiornamento stabiliti dal D.M. 140/2014 ai relativi crediti associati e formativi. La nuova piattaforma – ha proseguito Cambruzzi – sarà collegata e potrà interagire con tutte le sedi provinciali Anaci, mettendo a disposizione e condividendo le informazioni di interesse professionale, sia in forma pubblica che in una specifica area riservata. Uno dei moduli più importanti, relativo al Centro studi, è quello su cui Anaci punta per continuare a formare e informare in tempi brevissimi i suoi associati, a prescindere dalla posizione geografica. L’Anaci crede che l’informatica, unitamente all’organizzazione, alla determinazione e alla voglia di essere sempre aggiornati sulle evoluzioni normative e giurisprudenziali, consenta agli associati di essere sempre al primo posto”.
CENTRO STUDI
Un cambio di passo quello di Anaci, preparato negli anni, ben prima dell’entrata in vigore della Riforma del condominio. A tracciare la cronistoria di questo processo è il segretario nazionale del Centro studi Anaci, Andrea Garbo: “In ogni attività umana esiste sempre un momento di svolta. Il Centro studi nazionale, organo culturale di Anaci, fin dalla sua fondazione, nel 1995, ha rappresentato il vero incubatore delle start up dell’associazione”.
A detta del segretario, il primo momento di svolta si sarebbe avuto nell’ultimo anno di mandato dell’ex direttore del Centro studi, Pietro Membri, che si è trovato a fare i conti con l’uscita della legge 220/2012: “In quella fase, il legislatore non concesse, margini di manovra e il dispositivo, una volta emanato, fece vedere fin da subito la sua portata rinnovatrice del mondo dell’amministratore di immobili. Poco dopo, la legge 4 del 2013 sulle professioni non organizzate completò il quadro generale”.
I NUMERI
Il Centro studi, oggi, si compone di 20 commissioni di lavoro corrispondenti a 20 argomenti diversi nelle varie discipline afferenti il condominio e l’amministratore; 12 sono le riunioni del Centro studi nazionale già programmate e convocate, 2 gli interpelli in fase di consegna all’Agenzia delle Entrate, 10 i pareri di indirizzo interno sulle modalità di formazione dell’amministratore associato ad Anaci, ai sensi del D.M. 140/2014. Inoltre, completano l’insieme il dialogo diretto con l’organo politico di Anaci che valuta l’operato del Centro sugli argomenti cardine del mondo condominio in ogni sua sfaccettatura e le linee guida sugli effetti e sull’applicazione dell’art. 71 bis delle disposizioni attuative del codice civile, con lo scopo ultimo di qualificare secondo legge tutti gli associati a tutela del cliente/consumatore.
PROSPETTIVE
Fulcro degli interessi del Centro studi rimane l’amministratore condominiale. “Il nostro obiettivo – ha spiegato l’attuale direttore, avvocato Gianvincenzo Tortorici – è elevare culturalmente i nostri associati, fornendo una formazione aggiornata e costante sulle evoluzioni giurisprudenziali, legislative e tecniche che attengono alla materia condominiale”.
Anche nel corso del 2015, le attività principali del Centro studi erano volte a dare un supporto alla figura dell’amministratore, in particolare occupandosi delle criticità afferenti alla legge 220 del 2012, per dare un’interpretazione il più veritiera e coerente possibile al testo di Riforma e le istruzioni su come applicarla in modo corretto. “Sul piano degli argomenti trattati – ha proseguito Tortorici – nel corso dell’anno appena trascorso abbiamo approfondito numerose tematiche, dalla durata del mandato dell’amministratore, alla pignorabilità del conto corrente condominiale, ai motivi di decadenza dell’amministratore. I risultati prodotti dalle commissioni saranno inseriti in una apposita sezione del sito internet Anaci. Quest’ultimo avrà una parte accessibile a tutti e tre aree riservate, dedicate rispettivamente agli abbonati, agli associati, che avranno diritto di accesso gratuito ai contenuti, e la terza ai membri del Centro studi, contenente elaborati in fase di completamento”.
Data la vastità della materia, dunque, non mancheranno, anche per il 2016, gli argomenti da approfondire. “Per il futuro – ha concluso Tortorici – stiamo studiando un servizio di sms affinché l’amministratore possa essere aggiornato costantemente e agevolmente. Gli argomenti che tratteremo, ad esempio, riguardano la questione della responsabilità fiscale e penale dell’amministratore. Oppure nuovi problemi come l’aumento Iva sulle bollette se il proprietario cambia destinazione d’uso dell’immobile. Per ogni tematica verrà costituita l’apposita commissione, composta da tecnici e da almeno un amministratore condominiale. Questo a sottolineare l’esigenza di pensare innanzitutto alla figura professionale dell’amministratore”.