[A cura di: Alessandro De Pasquale, vice presidente vicario nazionale Anaip – nazionale.anaip.it] Per capire come difenderci dal Covid-19 dobbiamo capire come si diffonde il nuovo Coronavirus SARS-CoV-2.
Il nuovo coronavirus è un virus che attacca le vie respiratorie e che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline prodotte dal respiro delle persone contagiate.
Il virus non ha la possibilità di spostarsi se non trasportato da un soggetto contagiato, quindi la diffusione avviene per contatto; ad esempio, quando i soggetti contagiati starnutiscono, tossiscono o si soffiano il naso senza precauzioni, diffondono nell’aria e sopra le superfici aerosol e particelle volatili liquide infette.
È importante perciò che le persone ammalate applichino misure igieniche più severe rispetto a prima del diffondersi del virus, come ad esempio starnutire e tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, gettando i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso, immediatamente dopo l’uso, e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.
Bisogna prestare particolare attenzione alle procedure da adottare per la disinfezione e lavaggio delle mani. Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono la chiave per prevenire l’infezione; oramai tutti i media ci informano costantemente con pubblicità, messaggi ed inviti quali “dovresti lavarti le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 60 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il 60%)” (cit. Ministero della Salute).
A questo punto si rende necessario capire quanto tempo sopravvive il nuovo Coronavirus sulle superfici e perché è così importante igienizzare e sanificare tutto o quasi tutto.
Da studi preliminari svolti da scienziati in tutto il mondo sembrerebbe emergere che il virus possa sopravvivere alcune ore con una carica infettiva tale da poter contagiare l’uomo, anche se è ancora in fase di studio.
Da tali studi preliminari sembrerebbe che l’utilizzo di semplici disinfettanti sia in grado di uccidere il virus, annullando la sua capacità di infettare le persone e quindi di ridurre la successiva graduale propagazione; sono indicati all’utilizzo, per esempio, di disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di ipoclorito di sodio all’0,5% in soluzione acquosa (candeggina diluita in acqua), come riportato sul sito del Ministero della Salute.
La diversificazione naturale dei microrganismi genera una diversa sensibilità nei confronti dei disinfettanti al punto che questi sono suddivisi in virucidi, sporicidi, battericidi e fungicidi.
Non esiste un disinfettante che sia in grado di agire efficacemente su tutte le tipologie di microrganismi, pertanto la scelta dovrà tener conto di cosa si deve eliminare ad esempio acido peracetico, cloroattivi (prodotti a base di cloro), iodofori (prodotti a base di iodio), sali quaternari ed alcool sono alcuni dei componenti chimici che agiscono anche come virucidi.
Gli “ossidanti” più usati sono gli ipocloriti, i cloriti, etc. che hanno la proprietà di degradare per ossidazione lo sporco ed il sudiciume non asportabile per semplice azione fisica e di diminuire la carica infettiva dei virus.
L’importante è che prima di eseguire tali pratiche di sanificazione si leggano attentamente le schede tecniche e di sicurezza dei singoli prodotti chimici fornite obbligatoriamente per legge dai produttori, tenendo conto delle indicazioni e prescrizioni.
A questo punto si pone un altro quesito: è veramente necessario pulire le strade ed i vialetti condominiali con disinfettanti tipo l’ipoclorito di sodio?
A tal proposito il Ministero della Salute evidenzia e chiarisce che “non ci sono evidenze che le superfici calpestabili siano coinvolte nella trasmissione del virus. Inoltre, l’uso di ipoclorito potrebbe portare ad un aumento di sostanze pericolose nell’ambiente. Resta consigliata l’ordinaria pulizia delle strade con saponi/detergenti convenzionali”.
A seguito di ulteriori indicazioni del Ministero della Salute, possiamo limitare le sanificazioni alle sole superfici che potrebbero venire a contatto con le mani o con le mucose quali, ad esempio:
Considerando che le intossicazioni, derivanti da prodotti chimici sono aumentate del 65% negli ultimi giorni, questo argomento non riveste un rischio marginale e trascurabile.
Le persone possono contrarre l’infezione da nuovo Coronavirus dagli animali?
Il Ministero della Salute evidenzia e chiarisce che “indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, SARS-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli esseri umani e, in Arabia Saudita nel 2012, MERS-CoV dai dromedari agli esseri umani. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati più Coronavirus. La fonte animale del nuovo Coronavirus non è stata ancora identificata. Si ipotizza che i primi casi umani in Cina siano derivati da una fonte animale”.
Una domanda che molti condòmini rivolgono all’amministratore in questo momento è se l’animale da compagnia del vicino possa trasmettere il Covid-19. Il Ministero della Salute evidenzia e chiarisce: “No, al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla”.
È comunque raccomandata la buona prassi di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche, dopo il contatto con gli animali.
È compito dell’amministratore di condominio garantire la sicurezza nei “luoghi di lavoro” che gestisce ed in particolare in questo periodo storico di pandemia.
Oltre alle ormai note indicazioni dei Ministeri, del Consiglio dei Ministri ed alle innumerevoli regolamentazioni nazionali e locali, l’amministratore è tenuto a rispettare tutte le normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs 81/08), cercando di limitare il possibile contagio da Covid-19 dei “lavoratori” che svolgono “attività lavorativa” nei condomini da lui amministrati.