[A cura di: Anammi] Una modalità innovativa di formazione per consentire agli aspiranti professionisti di ridurre i tempi di preparazione e di accedere più rapidamente alla professione. È con questo obiettivo che l’ANAMMI, da marzo, lancerà i nuovi corsi “ibridi”, pensati per i futuri amministratori di condominio. Le 72 ore di formazione di base, imposte dalla L. 220 del 2012 e del DM 140 del 2014, saranno svolte in parte in aula, in parte online, grazie ad una piattaforma che permetterà di seguire le video-lezioni sui singoli argomenti di studio.
Più in dettaglio, i docenti delle materie inserite nel programma di studio terranno le prime 36 ore di formazione in aula. Una volta terminato questo primo ciclo, sarà possibile passare alla parte online, che l’aspirante amministratore organizzerà secondo le sue esigenze, con l’aiuto di filmati e dispense.
“Grazie a questa innovativa procedura, sarà più semplice prepararsi all’attività di amministratore – spiega Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi (nella foto) –. L’e-learning ci permetterà di accelerare l’apprendimento, in vista del colloquio finale, agevolando chi ha problemi di tempo. Questo vale per chi si avvicina alla nostra professione non più giovanissimo, ma anche per i Millennials, sempre più orientati verso il web”.
In virtù della riforma del condominio e di numerose altre norme, gli amministratori condominali sono infatti chiamati ad occuparsi dei problemi più disparati: risparmio energetico, ristrutturazioni, sicurezza degli impianti, privacy, contratti e gestione delle liti. Quindi, ad argomenti più “classici” come la contabilità, le parti comuni e le tabelle millesimali, si sono aggiunti nuovi temi, molto articolati e tecnici.
Secondo le statistiche dell’associazione, sono molti i professionisti in ambito economico-giuridico ad iscriversi ai corsi di amministratore condominiale, con l’obiettivo di arricchire il bagaglio professionale o per cogliere nuove opportunità professionali. “Un quarto degli iscritti all’Anammi è in possesso di una laurea, mentre uno su tre svolge attività da libero professionista – sottolinea il presidente dell’associazione -. In maggioranza si tratta di ragionieri e geometri, seguiti da avvocati e architetti. La formazione dell’amministratore permette loro di affrontare con competenza numerose incombenze professionali, ampliando le opportunità di lavoro”.
Inoltre, secondo l’associazione, la formazione professionale è il requisito che i condòmini verificano con maggiore frequenza. “Ogni mese, riceviamo decine di telefonate di condòmini che ci chiedono di confermare sia l’avvenuta partecipazione ai corsi di base, sia l’obbligo dell’aggiornamento periodico”.