“Monza città efficiente”. Quello che si pone come un obiettivo ambizioso e contemporaneamente il claim della campagna di monitoraggio degli edifici della città e di informazione sull’efficientamento energetico promosso dal Comune di Monza in collaborazione con «iiSBE Italia» e «Habitami Energy and Building Advisor» by «Tabula Rasa – Agenzia di green marketing e comunicazione ambientale», che vedrà coinvolti anche residenti e amministratori di condominio.
Partito la scorsa estate con un incontro all’«Urban Center» riservato agli operatori, il progetto prosegue ora con dieci incontri in tutti i Centri civici della città, dal 23 ottobre al 24 marzo.
Al centro degli incontri gli strumenti tecnici (smart technologies e building solutions), economici e finanziari e le opportunità dei bonus fiscali (fino all’85% con cessione del credito nei condomìni) per interventi efficaci e sostenibili di miglioramento delle perfomance energetiche di abitazioni ed edifici.
L’obiettivo è informare cittadini, artigiani e imprenditori sugli strumenti tecnici, economici, finanziari e sulle opportunità di legge per fare efficienza energetica sulle proprietà private. Una migliore performance degli edifici non solo fa bene all’ambiente perché riduce l’inquinamento e contribuisce alla lotta ai cambiamenti climatici, ma aumenta anche il valore degli immobili fino al 25%. Senza dimenticare che il comparto stesso rappresenta per il nostro Paese un’importante occasione di rilancio economico.
I cittadini potranno richiedere, senza alcuna spesa, di monitorare lo stato di fatto di qualsiasi edificio (quelli proposti dovranno superare un vaglio tecnico prima di venire ammessi alla campagna di monitoraggio), contattando lo «Sportello energia» del Comune di Monza e compilando l’apposito form. Il servizio sarà effettuato «da remoto» con l’innovativo tool «Rethink City», risultato dei progetti finanziati dalla Comunità Europea: «Fasudir» con il 7° programma quadro di ricerca e sviluppo e di «Newtrend» attraverso «Horizon 2020».
A Monza ci sono 8.779 edifici residenziali. Oltre la metà del patrimonio edilizio della città, il 62% è stato costruito prima del 1970, mentre solo il 18% è successivo al 1991. Ne consegue che esiste un bacino potenziale di oltre 7 mila edifici che possono essere oggetto di interventi di efficientamento energetico.
Il totale degli impianti termici censiti dal CURIT (Catasto Unico Regionale Impianti termici) sono poco più di 31mila. Di questi quasi 29.800 sono nella categoria «Gruppi termici» o «Caldaie» e il 27% risultano essere in attività, cioè installati, in un periodo compreso tra i 15 e i 69 anni fa. Di questi impianti oltre il 77% è ancora di tipo tradizionale ovvero caldaie la cui produzione è stata vietata nel 2015 e che andranno sostituite con tecnologie più efficienti (caldaie a condensazione, pompe di calore, etc).
Un italiano spende, in media, tra i 1.500 e i 2.000 euro l’anno per riscaldare la propria casa. Una spesa che potrebbe essere sensibilmente ridotta grazie a interventi di efficienza energetica. Inoltre gli studi recenti dimostrano come il riscaldamento degli edifici contribuisca al 64% di emissioni di CO2 nell’aria, contro il 10% del traffico veicolare e il 26% derivante dall’attività industriale. Quindi intervenire sui condomini più obsoleti è una scelta strategica e non più rinviabile.