“La comunicazione dei dati delle spese condominiali, sostenute nel 2016 per interventi di ristrutturazione e risparmio energetico, si è trasformata in una corsa ad ostacoli”. Lo sottolinea l’Anammi, Associazione nazional-europea degli amministratori d’immobili, che ha ricevuto numerose segnalazioni da parte dei suoi oltre 13mila iscritti.
“Gli amministratori sono in seria difficoltà – spiega Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi – a causa delle problematiche tecniche emerse nella trasmissione telematica dei dati”. Entro il 28 febbraio, i professionisti incaricati dell’amministrazione condominiale sono infatti obbligati a inviare all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni relative agli esborsi effettuati dai condòmini per ristrutturare le parti comuni dell’immobile o migliorarne l’efficienza energetica, utili per il cosiddetto 730 precompilato.
“In pratica – prosegue Bica – l’obbligo di trasmissione dei dati sulle spese condominiali è partito dalla fine di gennaio, con una scadenza fissata al 28 febbraio. È un lasso di tempo ridottissimo, che rende difficile affrontare in maniera dovuta le problematiche tecniche, assai frequenti negli invii telematici”.
In particolare, i professionisti hanno incontrato difficoltà con il nuovo software dell’Agenzia delle Entrate. “È già complicato far funzionare un programma nuovo con una tempistica meno stringente – fa notare il numero uno di Anammi -. Avendo a disposizione un mese soltanto, diventa quasi impossibile fronteggiare le normali criticità del software, ancora in fase di avvio”.
Dal punto di vista dei dati, oltre alla verifica puntuale della loro esattezza, tutt’altro che scontata, gli amministratori sono obbligati a recuperare i codici fiscali di coloro che hanno pagato effettivamente le spese, non sempre coincidenti con quelli dei condòmini. “Pensiamo alla casa intestata al figlio, ma in cui il genitore convivente effettua i versamenti fiscali – esemplifica Bica -. Oppure al marito che paga al posto della moglie. Casi del genere sono numerosi ed i nominativi, con i rispettivi riferimenti fiscali, devono essere reperiti ed inseriti in fretta. È chiaro che la trasmissione, impostata in questo modo, diventa una vera e propria corsa ad ostacoli”.
L’ANAMMI invita l’amministrazione fiscale a collaborare fattivamente con gli amministratori condominiali. “La categoria si è vista caricare di nuove responsabilità, peraltro non richieste, e intende sostenerle fino in fondo – conclude il presidente dell’associazione -. Con l’aiuto concreto delle autorità competenti, sarà più facile risolvere in breve tempo le difficoltà del momento, rendendo più snella l’intera operazione”.