Non soltanto Confedilizia ed Anammi, la schiera degli scettici (per non dire contrari) all’istituzione di un registro degli amministratori condominiali presso il Ministero della Giustizia – tratteggiata dall’ordine del giorno approvato nei giorni scorsi dal Governo – annovera anche Confappi-Fna, il cui presidente, Silvio Rezzonico, commenta: “L’ordine del giorno accolto dal Governo è solo l’ennesimo tentativo di arrivare a un elenco/registro purchessia degli amministratori condominiali, questa volta demandato al Ministero di Giustizia, che non ritengo possa avere sbocchi positivi. Il nuovo elenco/registro, che si aggiunge a quelli ipotizzati in passato (in precedenza l’elenco era demandato prima alle Camere di Commercio poi all’Agenzia del Demanio e via discorrendo) e a quello ora tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico, è solo un velleitario tentativo. D’altra parte ci sembra che il nuovo elenco pubblico possa confliggere con i principi della concorrenza e del mercato su cui quantomeno dovrà esprimersi il Garante della Concorrenza”.
Come prevedibile, dunque, l’iter verso la concretizzazione di quanto ipotizzato nell’ordine del giorno sarà irto di difficoltà, e richiederà una delicata e ampia mediazione tra posizioni diametralmente opposte anche in seno alle associazioni dell’amministrazione condominiale e della proprietà immobiliare. Al momento, infatti, se Anaip e Uppi sembrano accogliere con maggiore favore la proposta, non altrettanto si può dire di Anammi, Confedilizia e, appunto, Confappi. Per evitare che il documento approvato dal Governo si areni nelle secche della polemica, occorrerà trovare, con tutta probabilità, una soluzione di compromesso, coinvolgendo direttamente anche la politica.