[A cura di: Revcond – www.revcond.it] Molto intenso, ampiamente seguito fino alla fine e fortemente orientato al confronto il convegno “La norma UNI dei revisori condominiali. Maggiori garanzie per il settore” organizzato da RevCond (Associazione Revisori Condominiali) e Primarete, in collaborazione con UNI (Ente Italiano Normazione) e patrocinato da CONFASSOCIAZIONI che si è svolto lo scorso venerdì 22 maggio dalle ore 14.30 sulla piattaforma zoom e in diretta Facebook sulla pagina ufficiale di RevCond.
Partendo da quanto sia stata importante l’approvazione della norma UNI 11777 dei Revisori Condominiali, la presidente Revcond Deborah Furci ha affermato: “Quando una categoria decide di normarsi volontariamente e in modo trasparente richiedendo a gran voce il coinvolgimento di tutte le sigle degli amministratori condominiali è un successo non solo per quella categoria ma per tutto il mercato del lavoro, e siamo soddisfatti del lavoro svolto fin qui dal primo tavolo partito nel 2015 come pure consapevoli che la norma non è un punto di arrivo ma è parte di un processo continuo di crescita costante e condivisa”.
Fil rouge dell’intero pomeriggio è stato mettere in evidenza che il revisore condominiale così normato è un reale valore aggiunto non solo per l’amministratore condominiale ma per gli stessi condòmini.
“Noi non siamo controllori – ha continuato la Presidente RevCond – prima di tutto perché ogni revisore deve lavorare con un mantra, ovvero chi ha lavorato prima di me ha lavorato bene. Quindi la sua attività di revisione deve essere vista come fisiologica (verifica in itinere dei conti e correzione di eventuali falle) e non patologica (dichiarazione di conti sbagliati e quindi danno per il condominio e problemi per l’amministratore) così come il suo ruolo è da considerarsi valore aggiunto e non di disturbo alla professione dell’amministratore condominiale. Perché siamo dei professionisti che basano il proprio lavoro sulla fiducia, sulla autorevolezza e sulla reputazione, compresa quella digitale”.
“Requisiti – ha sottolineato il Presidente UNI, Piero Torretta – cui si aggiungono lealtà, correttezza, fedeltà, diligenza, probità, decoro, indipendenza, riservatezza, assenza di conflitto d’interesse: caratteristiche proprie degli aspetti etici e deontologici identificati per l’appunto da questa norma, la UNI 11777. È proprio nella gestione delle situazioni più critiche che servono strumenti come la norma perché consentono coesione e condivisione degli interessati nella decisione e nelle scelte”.
“Siamo ben consapevoli – ha proseguito Marco Belfiore delegato INT al tavolo della norma – che la UNI 11777 non è verbo assoluto e immodificabile, anzi è proprio grazie al confronto e al contributo di tutti, che può essere migliorata. E qui chiamo nuovamente all’appello tutti gli stakeholder che trasversalmente o direttamente sono legati al settore, come gli amministratori condominiali con i quali è essenziale attivare un clima di fiducia e creare una griglia di lavoro trasparente e volontaria, ma sicuramente utile per tutti, sia per chi amministra sia per chi vive in un condominio”.
“Senza dimenticare ciò che afferma il codice civile, ovvero la sovranità dell’assemblea, unico reale decisore sulla scelta del revisore attraverso l’amministratore – ha proseguito Leonardo Barella Presidente AIREC (la terza sigla che, insieme a RevCond e INT, ha partecipato alla stesura della UNI 11777) – . Il compito del revisore, in definitiva, è quello di esaminare il rendiconto con il triplice scopo di garantire una maggiore trasparenza della contabilità condominiale, tutelare il patrimonio immobiliare e ridurre il contenzioso. Alla base di tutto deve essere meritevole di fiducia e rappresentare un aiuto concreto per i condòmini senza creare in loro false aspettative”.
Il convegno ha avuto momenti di confronto laddove si sono individuate alcune divergenze sulla figura professionale del revisore come pure dei forti momenti di condivisione assoluta quando si è affrontato il discorso sulle garanzie offerte al mondo sociale e professionale.
“C’è da aggiungere poi che l’intero pomeriggio ha avuto una direzione unica – ha concluso la Presidente RevCond, Deborah Furci – ovvero quanto sia importante fare rete in un sistema complesso, e nuovo, quale quello attuale. E questo significa mettere a fattor comune tutti i saperi e avvalersi delle professionalità esistenti, accreditate e certificate.”
Insieme a Deborah Furci Presidente RevCond, Arabella Furci AD Primarete, Marco Belfiore delegato INT ai tavoli della norma UNI, Leonardo Barella Presidente AIREC, Piero Torretta Presidente UNI, hanno partecipato al convegno:
Tra i presenti anche Rosario Calabrese Presidente UNAI.