[A cura di: Consulta nazionale delle associazioni degli amministratori di condominio – www.consultaamministratoricondominio.it] Al principio del mese di luglio la Consulta nazionale, composta dalle Associazioni Abiconf, Aiac, Anammi, Anapi, Apac, Arai e Mapi, ha preso parte al primo appuntamento del Tavolo Interparlamentare, costituito da politici e associazioni di categoria appartenenti al mondo condominiale.
In rappresentanza della Consulta, il presidente Vittorio Fusco si è fatto portavoce degli intenti e delle esigenze prioritarie della categoria degli amministratori di condominio: categoria che, purtroppo, in questi mesi di particolare emergenza, ha senza dubbio sofferto di una poca considerazione da parte delle istituzioni. Durante l’incontro è stato, quindi, possibile esporre ai rappresentanti dei partiti politici coinvolti, le difficoltà e le urgenze della categoria più rappresentativa del settore condominiale.
La Consulta nazionale delle associazioni degli amministratori di condominio ha illustrato le proprie richieste, evidenziando la propria posizione soprattutto su alcune tematiche di fondamentale importanza:
Di prioritaria importanza è stato anche il confronto riguardo la tematica scottante delle assemblee di condominio e la richiesta di proroga del termine per l’approvazione del rendiconto consuntivo. A parere della Consulta, difatti, i punti appena citati sono nodi da sciogliere velocemente.
È necessario che il Governo attui provvedimenti che regolarizzino in modo specifico e dettagliato l’assemblea telematica come modalità alternativa per lo svolgimento delle assemblee in luogo fisico, affinché gli amministratori vengano tutelati legalmente nel caso di impugnazione delle delibere.
Altrettanto importante è la proroga del termine per la presentazione del rendiconto condominiale e per l’approvazione degli interventi in vista del Superbonus 110% contenuto nel Decreto Rilancio convertito in legge.
In riferimento alla tematica della formazione degli amministratori di condominio, la Consulta ritiene fondamentale una revisione dell’art. 71-bis disp. att. c.c. per quanto concerne la parte in cui viene stabilito che i requisiti necessari per svolgere l’attività di amministratore di condominio non sono necessari qualora l’amministratore sia nominato tra i condòmini dello stabile e, quindi, amministri solo lo stabile nel quale risiede. A parere della Consulta è invece estremamente importante che tutti i professionisti che intendono svolgere questa attività seguano un corso di formazione professionale, data la nota complessità di questo ruolo.
È altresì necessario, quindi, che venga riconosciuto alle associazioni di categoria un ruolo centrale ed imprescindibile anche nell’ambito della formazione professionale periodica degli amministratori, affinché, attraverso maggiore potere di controllo, le sssociazioni possano garantire la preparazione professionale e il continuo aggiornamento dei professionisti iscritti alle singole sssociazioni. Difatti, rispetto ai meri enti di formazione, le Associazioni hanno il dovere di garantire la massima assistenza ai propri iscritti, ma anche la responsabilità di vigilare sul loro operato.
La Consulta nazionale delle associazioni degli amministratori di condominio raggruppa, ad oggi, una percentuale cospicua degli amministratori iscritti alle associazioni a livello nazionale: un dato indubbiamente considerevole, difatti è proprio per questo motivo che le associazioni che la compongono stanno chiedendo a gran voce la collaborazione di tutte le forze politiche intenzionate a tutelare la figura dell’amministratore condominiale.
È importante, infine, ribadire che la Consulta è aperta e disponibile a dialogare con tutte le sigle associative che intendano agire per la tutela degli amministratori di condominio e che, al contempo, abbiano intenzione di abbracciare e portare avanti gli obiettivi ormai noti di questa Consulta.
“Stiamo lavorando intensamente – dichiarano i presidenti delle Associazioni coinvolte – affinché la categoria degli amministratori raggiunga l’importanza che merita e venga considerata al pari di tutte le altre categorie di professionisti”.