TERREMOTO: ITALIA CASA APPOGGIA L’INIZIATIVA DEGLI AMMINISTRATORI
Hanno preferito restare anonimi per dimostrare le buone intenzioni e per non mettere alcun “cappello” alla loro iniziativa. Loro sono un gruppo di amministratori condominiali di Perugia, appartenenti a diverse associazioni di settore, e hanno deciso di fare qualcosa per aiutare le vittime del sisma che ha devastato il Centro Italia. Come? Promuovendo presso i condomini da loro amministrati una raccolta fondi, di importi anche minimi per ciascun condomino, il cui ricavato andrà versato sui conti correnti istituzionali, quali, ad esempio, quello aperto della Croce Rossa Italiana.
Dopo le necessarie verifiche, la redazione di Italia Casa e del Quotidiano del Condominio ha deciso di sposare l’iniziativa del gruppo di amministratori di Perugia, convinta della sua genuinità e del ruolo sempre più rilevante che la figura dell’amministratore di condominio ha assunto nella nostra società.
Come periodico d’informazione indipendente, impegnato da oltre 30 anni nella diffusione di informazione relativa al mondo della casa e del condominio, Italia Casa ha scelto di fare da cassa di risonanza a questa iniziativa, con il duplice obiettivo di dare un supporto concreto ai terremotati e di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica (e della classe politica) sul rischio sismico che interessa il patrimonio edilizio nazionale e sulla necessità di diffondere una cultura della prevenzione. In altre parole, per far sì che il progetto “Casa Italia” annunciato dal premier Matteo Renzi non rimanga una promessa.
L’INTERVISTA AL GRUPPO DI PERUGIA
Dietro a questa iniziativa solidale, come detto, si “nasconde” un gruppo di amministratori di condominio di Perugia. Professionisti nella gestione degli stabili che non vogliono fare pubblicità a se stessi, ma che hanno sentito l’esigenza umanitaria di dare una mano a coloro che, nella notte tra il 23 e il 24 agosto scorso, hanno perso tutto. Ecco cosa ha risposto, uno di loro, alle domande di Italia Casa:
È forse una domanda scontata. Ma, quali sono i motivi che hanno spinto il gruppo di amministratori di condominio a lanciare tale iniziativa?
Una volta tanto le motivazioni sono state unicamente umanitarie, di fronte all’ennesimo strazio vissuto dalle tante famiglie e dalle comunità a cui è rimasto ben poco.
Qual è stata la risposta dei condòmini e degli altri amministratori? Ha riscontrato delle resistenze da parte dei condòmini che amministra?
Il coinvolgimento sia dei condòmini che degli altri colleghi è soltanto all’inizio. Ma da quanto ho potuto vedere fin d’ora, la risposta dei condòmini contattati è stata, in generale, di altruismo, anche se c’è stata qualche risposta negativa (del tutto lecita): ad esempio, un condomino mi ha detto: “Se voglio lo faccio da solo. Tanto in un modo o nell’altro ci faranno pagare tutto comunque”. Da parte dei colleghi ho riscontrato qualche remora e perplessità in più, sia dal punto di vista legale, che dell’impegno diretto nella condivisone dell’iniziativa.
Quali sono state le difficoltà “burocratiche” che ha incontrato e quali potrebbero essere? Come pensa sia possibile risolverle?
Le difficoltà concrete sono molteplici. Per prima cosa quella di diffondere in maniera capillare l’iniziativa. Altro fattore di difficoltà riguarda la negatività dei colleghi che si preoccupano (anche giustamente) degli aspetti legali di un utilizzo di fondi senza preventivo consenso da parte dell’assemblea. Su questo punto, tuttavia, rimarco un po’ di ipocrisia della mia categoria tenuto conto che le somme che dovrebbero essere utilizzate sono esigue (10/20€ a condominio). Ritengo che una semplice informativa ai condòmini ed un confronto con i capi scala, i referenti del condominio, o con il consiglio dei condòmini, ove esiste, possa essere sufficiente a tutelarsi anche dal punto di vista legale. Inoltre, nella nostra iniziativa viene proposto di richiedere in sede di assemblea, appena possibile, la creazione di un fondo “strutturale”, sempre di importi modesti e gestibili dai singoli condomini, in maniera tale da rendere costante il supporto nei confronti delle comunità interessate dai sismi. Indubbiamente la svolta profonda a questa che è stata una idea “di pancia” la potrà dare il coinvolgimento delle sedi nazionali delle diverse associazioni, sindacati e istituzioni che rappresentano la nostra categoria.
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Infine, pubblichiamo qui di seguito la lettera aperta inviata agli amministratori e alle sedi provinciali e nazionali delle principali associazioni di categoria:
“Gentile collega,
di fronte ad eventi così devastanti e che, sicuramente, hanno toccato tutti noi, sia umanamente che professionalmente , ci siamo domandati come la nostra categoria avrebbe potuto attivarsi in aiuto della popolazione terremotata.
La risposta alla quale siamo giunti è stata la seguente: sensibilizzare fin da subito tutti i condomini da noi amministrati al fine di ottenere l’autorizzazione, anche fosse non formale, di una delibera assembleare, a devolvere somme di denaro (anche solo 10-20 euro a condominio), sui conti correnti ufficiali (ad esempio quello aperto appositamente dalla Croce Rossa Italiana: POSTE ITALIANE CON CROCE ROSSA ITALIANA SISMA 24 AGOSTO 2016 – IBAN IT38R0760103000000000900050); agevolare i singoli condòmini con l’affissione delle coordinate bancarie o degli altri mezzi idonei a poter , personalmente e liberamente, provvedere ai versamenti personali; portare in sede assembleare, alla prima assemblea utile, l’approvazione di un piccolo fondo da devolvere ai terremotati nella prossima gestione d’esercizio del condominio; infine, chiaramente ognuno di noi in proprio deciderà in autonomia e coscienza quanto devolvere.
Riteniamo che un’adesione importante e diffusa su tutto il territorio nazionale da parte della nostra categoria a questa iniziativa, oltre che portare concretamente un aiuto economico rilevante (in ipotesi milioni di euro con un impegno economico irrisorio per il singolo condomino) alla popolazione terremotata, porterà prestigio dignità e consensi a tutti noi”.