La nostra carrellata di opinioni, da parte delle associazioni rappresentative della proprietà immobiliare e dell’amministrazione condominiale, sull’anno appena trascorso e sulle aspettative circa il 2018, prosegue con il presidente dell’Uppi Gabriele Bruyère (nella foto), che fa un bilancio del 2017 evidenziando i lati positivi (pochi) come il successo della cedolare secca per gli affitti di immobili ad uso abitativo e le criticità ancora irrisolte: su tutte l’elevata tassazione sulla casa. Il tutto mentre le parole d’ordine per il 2018 restano prevenzione e sicurezza. Di seguito, le dichiarazioni del presidente Bruyère.
“L’aumento della pressione fiscale sugli immobili ha avuto gravi ripercussioni sul Prodotto Interno Lordo italiano, avendo fortemente danneggiato il settore dell’edilizia e quello delle costruzioni, oltre ad essere all’origine del default del mercato immobiliare.
Altro punto, la tassazione di tipo patrimoniale in Italia è ancora molto alta, malgrado l’abolizione di Imu e Tasi per le abitazioni principali. L’Uppi è convinta del fatto che il patrimonio immobiliare rappresenti sempre più un valore e una risorsa per gli italiani e non vada considerato soltanto come una ricchezza da tassare.
A nostro modo di vedere, il 2017 è stato l’anno che ha consacrato il successo della cedolare secca sugli affitti: lo testimoniano le statistiche relative alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2016, che parlano di 1,7 milioni di soggetti che hanno optato per questa tipologia di regime agevolato (+22,4% rispetto all’anno di imposta 2014), per un imponibile di 11,2 miliardi di euro (+21,2% rispetto al 2014). A questo proposito, un grosso rammarico è che il Governo non abbia esteso la cedolare alle locazioni ad uso diverso da quello abitativo, ossia alle attività commerciali, alberghiere e artigianali che sono già fortemente in crisi a causa della recessione economica e ulteriormente penalizzate da una legislazione non più adeguata ai tempi e da un’eccessiva tassazione che ha portato alla chiusura di molte attività, anche nei centri storici”.
“Nel 2018, torneremo sicuramente a richiedere, a gran voce, l’introduzione, anche in via sperimentale, della cedolare secca sulle locazioni commerciali e, nell’eventualità che la riforma del catasto tornasse nell’agenda di Governo, ci batteremo affinché venga rispettato il principio dell’invarianza del gettito e la dignità del cittadino piccolo proprietario.
Vigileremo sul mantenimento dell’agevolazione Imu sull’abitazione principale, anche contro l’indirizzo dell’Unione Europea che, invece, vorrebbe venisse tassata. Così come auspichiamo venga mantenuta la tassazione al 10% per chi affitta immobili ad uso abitativo e a canone concordato, nonché la cedolare secca nei comuni cosiddetti “ad alta tensione abitativa” e in quelli che hanno richiesto (e ottenuto) lo stato di calamità naturale nei 5 anni precedenti al maggio 2014”.
“Ci aspettiamo venga rivista la problematica relativa alle valvole termostatiche, migliorando la normativa, o quantomeno, introducendo l’obbligo della temperatura minima e massima per ciascun radiatore (da 18 a 22 gradi), al fine di evitare che alcuni inquilini possano approfittare del riscaldamento indotto dagli appartamenti limitrofi e non paghino nulla per la quota volontaria.
Infine, insisteremo sull’introduzione del libretto del fabbricato, con l’obiettivo di rendere più sicura e vivibile la casa. Per quanto la norma contenuta nell’articolo 1130 n. 6 cod. civ., come modificato dalla legge 21/2/2014 n. 9 che ha convertito con modifiche il decreto 21/12/2013 n. 145 ha, di fatto, già istituito tale libretto per quanto attiene il condomino. Prevenzione e sicurezza rimangono le parole d’ordine dell’Uppi anche per il 2018.