Nell’ambito del disegno di legge di bilancio 2019, consegnato nei giorni scorsi alla Camera, gli articoli dal 2 al 14 (dei 108 complessivi) sono riuniti nel Capo “Riduzione della pressione fiscale”, e toccano anche alcune materie afferenti al comparto della casa e più in generale dell’immobiliare. A riassumere i principali provvedimenti è stato FiscoOggi, l’organo ufficiale d’informazione dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo di che cosa si tratta, ricordando che al termine dell’esame di deputati e senatori, e comunque entro il termine del 31 dicembre, il testo normativo (eventualmente emendato) dovrà essere definitivamente approvato.
Per i contratti di locazione stipulati nel 2019, relativi a unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1, di superficie fino a 600 mq, sarà possibile avvalersi, su opzione, del regime della cedolare secca, applicando ai canoni l’imposta sostitutiva del 21%. L’opzione non sarà esercitabile per i contratti stipulati nel 2019, qualora al 15 ottobre 2018 risulti già in essere un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto prima della scadenza naturale.
Sono prorogate per il 2019, nella misura in vigore quest’anno, le detrazioni d’imposta previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (“bonus ristrutturazioni”), per quelli finalizzati alla riqualificazione energetica di edifici esistenti (“ecobonus”), per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immobili ristrutturati (“bonus mobili”), per le spese di “sistemazione a verde” di aree scoperte private (“bonus verde”).
Confermato per il 2019 e per gli anni successivi il costo del canone Tv per uso privato: si continuerà a pagare 90 euro all’anno.
I titolari di terreni a destinazione agricola o edificatoria e di partecipazioni in società non quotate, posseduti alla data del 1° gennaio 2019, potranno rideterminare il costo o valore di acquisto di quei beni, pagando, entro il successivo 30 giugno, un’imposta sostitutiva dell’8%, calcolata sul valore risultante da una perizia da far giurare entro quella stessa data. Il pagamento potrà anche essere dilazionato in tre rate annuali di pari importo, con applicazione di interessi al tasso del 3% annuo.