[A cura di: Casaconsumproprietà] Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia è tornato a sollecitare l’introduzione di una tassa patrimoniale sulla casa: una tassa iniqua che colpirebbe soprattutto i piccoli proprietari di immobili, quelli che posseggono una sola casa, vale a dire quella che abitano. Una categoria che in Italia, grazie all’ ancora forte senso della famiglia ed alla conseguente propensione al risparmio, raggiunge circa l’80% della popolazione.
Una tassa, dunque, che penalizzerebbe ingiustamente le categorie più virtuose, ma anche per molti versi più deboli. Infatti è, senza dubbio, più facile colpire fiscalmente la casa rispetto ai profitti: perché le case stanno ferme dove sono, risultano tutte al fisco e, contrariamente ai profitti, non sono in alcun modo occultabili.
Casaconsumproprietà rileva, con sconcerto, che la triste esperienza dell’austerità, imposta all’Italia negli anni 2012/13 dal governo Monti, sembra non aver insegnato nulla agli uffici studi di Confindustria, ed ai suoi vertici, che continuano a proporre interventi che penalizzano la domanda aggregata e ostacolano la crescita economica del Paese.
Stupiscono, infine, due ulteriori considerazioni: