Fatica a ridursi l’agitazione della proprietà immobiliare innescata dalla proposta degli esponenti di PD e LeU di istituire una nuova tassa patrimoniale sulla casa. Dopo l’altolà del Coordinamento Unitario dei Proprietari Immobiliari (si veda: Il Coordinamento dei proprietari: “No a nuove patrimoniali sulla casa”), anche la Federproprietà ci tiene a ribadire il suo parere contrario: “Il tentativo di voler inserire a tutti i costi, da parte di un gruppo di parlamentari della sinistra radicale, un emendamento alla Legge di Bilancio per introdurre una nuova imposta patrimoniale sui redditi dei cittadini rappresenta – spiega il presidente di Massimo Anderson (foto) – una forzatura socio-economica di rilevante gravità.
L’emendamento, prima dichiarato inammissibile e poi riammesso per le pressioni di far cadere il governo non votando la Legge di Bilancio, rappresenta l’ultimo assalto ai risparmi e alla proprietà degli italiani. Evidenzia la volontà punitiva nei confronti del ceto medio e di quanti con estrema difficoltà (mutui a 20-30 anni) sono riusciti a comperarsi un’abitazione che, a causa della crisi dovuta alla pandemia da Coronavirus, sta subendo un’ulteriore svalutazione. Sono – conclude Anderson – le tasse e la burocrazia che frenano la ripresa e l’attrattività dell’Italia. Appare infine grave che la maggioranza, di cui Fratoianni (Leu) e Orfini (Pd) fanno parte, dica no all’utilizzo dei 37 miliardi del Mes per il settore sanitario, e che gli esponenti che vogliono introdurre la patrimoniale sui beni tacciano sulla iniziativa dell’Ue di tassare i giganti Usa del web che si oppongono alla web tax”.