Estendere la cedolare secca sulle locazioni agli immobili non residenziali e ridurre dal 21% al 10% l’aliquota sulla cosiddetta “tassa Airbnb” per far ripartire il settore immobiliare. Sono questi alcuni dei suggerimenti proposti al Governo dalla Fiaip, nell’ambito del tavolo tecnico di confronto con il vice ministro all’Economia e alle Finanze, Luigi Casero, per analizzare insieme ad Airbnb, Confedilzia, Homeway e Booking le prime criticità di applicazione della nuova disciplina sugli affitti brevi.
“Nell’ambito dell’applicazione della nuova normativa sugli affitti brevi – ha dichiarato Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip – abbiamo proposto che venga tolta la tassa di soggiorno dal provvedimento ed abbiamo richiesto, in occasione del varo della Legge di Bilancio, di estendere la cedolare secca e di applicare un’aliquota più bassa. L’idea proposta dalla nostra Federazione è quella di estenderla a tutte le tipologie di contratto, in pratica anche agli affitti commerciali, tra cui quelli che riguardano gli uffici e negozi. La cedolare secca ha consentito di ridurre l’evasione fiscale e potrebbe servire a rilanciare i centri storici, dando una spinta all’immobiliare”.
Sulle locazioni brevi, Fiaip, Confedlizia ed Airbnb hanno inoltre proposto di portare l’aliquota dal 21% al 10% per rilanciare gli investimenti nell’immobiliare. “Da anni, infatti, a causa dell’ elevata tassazione assistiamo alla fuga degli investimenti italiani all’estero – spiega ancora il presidente Fiaip -. Quasi 50mila cittadini italiani hanno già investito i loro risparmi nel mattone straniero, e il fenomeno non sembra arrestarsi”.