Locazioni e consultazioni catastali: funzionano i servizi on line delle Entrate
[A cura di: FiscoOggi – Agenzia delle Entrate] Riscossione, contrasto dell’evasione, ma anche funzionalità dei servizi on line. Sono alcuni degli aspetti sui quali l’Agenzia delle Entrate, per voce del direttore Ruffini, ha stilato un dettagliato bilancio. Vediamo di seguito i dati più significativi, a partire proprio dall’ultima delle attività menzionate.
Servizi on line ai cittadini
Sul fronte dei servizi resi a cittadini e imprese, nel 2017 sono stati raggiunti risultati molto positivi, soprattutto con riguardo a quelli on line. Questi i numeri salienti:
- contratti di locazione – il 63% delle registrazioni è stata effettuata telematicamente attraverso le credenziali (pin e password) rilasciate dall’Agenzia;
- servizi catastali – il 92% delle consultazioni sulle banche dati è passato attraverso il web;
- dichiarazione precompilata – 2,4 milioni di 730 precompilati sono stati inviati on line direttamente dai cittadini;
- cassetto fiscale – in aumento il numero di visite complessive, ben 27 milioni, infatti, sono state le consultazioni eseguite (+17% rispetto al 2016);
- sito internet – il sito dell’Agenzia (che, peraltro, poche settimane fa è stato recentemente rinnovato) ha fatto registrare 133 milioni di accessi;
- sms – 38mila il totale degli avvisi inviati via sms;
- facebook – 8mila circa gli utenti che hanno ricevuto assistenza attraverso il canale facebook dell’Agenzia;
- rimborsi – erogati complessivamente (a famiglie e imprese) 16,2 miliardi di euro;
- fatturazione elettronica – gestite 30,2 milioni di fatture PA e 111mila relative alle operazioni B2B.
Controllo e compliance
L’attività di controllo e di promozione della compliance svolta nel 2017 dall’Agenzia delle Entrate ha consentito di riportare nelle casse dello Stato oltre 20 miliardi di euro, con un incremento complessivo del 5,8% rispetto al 2016.
Nel dettaglio:
- 11 miliardi derivano dai versamenti diretti dei contribuenti a seguito dei controlli (+14,6%)
- 7,4 miliardi derivano da ruoli (+54,2%)
- 1,3 miliardi è la somma incassata grazie alle lettere di compliance inviate ai contribuenti (+160%)
- 400 milioni recuperati grazie alla prima versione della voluntary disclosure.
Investimenti nel Paese
Altro settore in cui l’Agenzia è stata significativamente impegnata è stato quello dell’applicazione degli strumenti introdotti dal legislatore per incentivare gli investimenti nel nostro Paese:
- patent box – nell’ambito del regime di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di taluni beni immateriali, sono stati conclusi 431 accordi
- nuovi investimenti – l’interpello sui nuovi investimenti ha portato alla firma di 25 accordi, con importanti ricadute occupazionali
- cooperative compliance – il regime di adempimento collaborativo ha registrato l’adesione di 10 grandi società imprenditoriali ciascuna con volume d’affari superiore a 10 miliardi di euro.
L’attività di riscossione
Ottimi anche i risultati raggiunti dal nuovo ente pubblico economico incaricato della riscossione, che dallo scorso anno ha sostituito Equitalia: 12,7 miliardi di euro complessivamente riscossi nel 2017 (+ 44% rispetto al 2016):
- 7 miliardi per conto di Agenzia delle Entrate
- 3,7 miliardi per conto di Inps e Inail
- 0,8 miliardi per conto dei Comuni
- 0,8 miliardi per conto di regioni, Casse previdenza e Camere di commercio
- 0,4 miliardi per conto di ministeri, prefetture, altre agenzie.
La riscossione ordinaria ha raggiunto i 6,2 miliardi di euro, 800 milioni in più rispetto alle previsioni (+14,8%). Notevole anche il contributo offerto dalla riscossione da “rottamazione” (definizione agevolata): 6.5 miliardi di euro. Sono stati 1,5 milioni i contribuenti che hanno presentato domanda di adesione, mentre sono 6,3 milioni le cartelle e gli avvisi che poi sono stati oggetto di pagamento delle rate. Il 66% delle domande di adesione alla definizione agevolata è stato presentato dai contribuenti utilizzando i canali online (sito internet, email o posta elettronica certificata), il 32% si è rivolto alla rete degli sportelli e il restante 2% ha preferito i canali tradizionali quali, ad esempio, raccomandata o posta ordinaria.