Da che mondo è mondo, tasse e imposte sono sempre nel centro del mirino, o perlomeno oggetto di dibattito.
In Italia, vuoi per il peso oggettivamente ingente del carico fiscale, vuoi per la buona dose di populismo che permea il confronto politico, il tema è quotidianamente all’ordine del giorno – e ciò è particolarmente vero nel settore immobiliare, storicamente, ad onor del vero, tartassato dai più disparati prelievi.
Sta di fatto che, in un quadro di carattere più generale, non si è ancora placata l’eco dell’imbuto fiscale del 20 luglio (ma in realtà dell’intero mese di luglio) venutosi a creare anche complici i rinvii di diverse scadenze in piena fase di locdown, che già si torna a parlare di politiche fiscali, sulla scia dell’Atto di indirizzo per gli anni 2020-2022, firmato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, e pubblicato sul sito del Ministero.
Principali obiettivi dichiarati? “Migliorare la governance del sistema fiscale, sostenere la crescita del Paese ed elevare la qualità dei servizi resi ai contribuenti-utenti, favorire la compliance volontaria e prevenire gli inadempimenti tributari, contrastare l’evasione e l’elusione fiscale, assicurare la legalità negli ambiti di competenza”.
Una dichiarazione d’intenti che ha l’aria di essere già stata pronunciata e sottoscritta innumerevoli volte nel passato più o meno recente, senza tradursi praticamente mai in un vero, deciso e improcrastinabile cambiamento di rotta, da parte dello stato, degli enti locali e degli stessi contribuenti.
Come si legge nella nota ufficiale del Mef, “Il Ministero ha avviato una revisione della struttura organizzativa e funzionale dell’Amministrazione fiscale. Nel prossimo triennio, questo insieme di azioni contribuirà a migliorare la performance dell’Amministrazione finanziaria, nella prospettiva di mitigare gli effetti economico-sociali conseguenti all’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di ridurre la pressione fiscale sui contribuenti, promuovendo così un sistema fiscale sempre più equo e favorevole al rilancio economico del Paese”.
Il documento richiama “l’importanza, all’interno dello sforzo di ripresa dell’Italia, dell’attuazione delle numerose misure di natura fiscale ed economica adottate dal Governo con il D.L. 18/2020, cd. Cura Italia, il D.L. 23/2020, cd. decreto Liquidità e con il recente D.L. 34/2020, cd. Decreto Rilancio”.
Inoltre, l’Atto di indirizzo ribadisce “la centralità della politica di diminuzione della pressione fiscale e di riduzione del tax gap come priorità dell’Amministrazione finanziaria, per contribuire ad assicurare una maggiore equità del prelievo fiscale. In questo sforzo complessivo, considerando comunque il contesto legato all’emergenza COVID-19, la lotta all’evasione e all’elusione fiscale continuerà ad essere un obiettivo fondamentale”.
Come rimarca ancora il Mef, “Queste finalità saranno perseguite all’interno di un più ampio quadro di riforma fiscale che migliori l’equità e l’efficienza del sistema tributario e, a tal fine, l’atto di indirizzo prevede la realizzazione di studi e analisi da parte delle strutture competenti”.
In generale, riguardo alla definizione dei servizi dovuti e degli obiettivi da raggiungere per l’anno 2020, il documento richiama “la necessità di tener conto della grave situazione economica e sociale creatasi a seguito dell’emergenza COVID-19, ma anche quella di cogliere le opportunità legate all’accelerazione della trasformazione digitale verificatasi, proseguendo e rafforzando il processo di semplificazione ed efficientamento dell’attività amministrativa. In questa direzione, infatti, si muovono le recenti disposizioni introdotte dall’articolo 139 del Decreto Rilancio in tema di rafforzamento delle attività di promozione dell’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti e orientamento dei servizi offerti dalle agenzie fiscali a seguito dell’emergenza COVID-19”.
L’Atto di indirizzo declina quindi le linee guida con cui ciascuna componente dell’Amministrazione finanziaria (il Dipartimento delle Finanze, l’Agenzia delle Entrate, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’Agenzia delle Dogane e Monopoli, l’Agenzia del Demanio, la Guardia di Finanza) contribuirà a dare attuazione alle azioni strategiche individuate.
Vengono evidenziate le specifiche attività dirette al conseguimento degli obiettivi citati, facendo inoltre riferimento alla possibilità di contribuire a una maggiore competitività delle imprese italiane e a favorire l’attrattività degli investimenti in Italia, ponendo l’accento, per quanto riguarda i presidi di legalità, sulle azioni che riguardano le operazioni doganali e il settore dei giochi pubblici, comprese quelle dirette a contrastare fenomeni criminali connessi.
Infine, l’Atto di indirizzo persegue ulteriori obiettivi di finanza pubblica, “ponendo i presupposti per un’efficiente gestione del patrimonio immobiliare dello Stato”, ed elenca le azioni dirette a “valorizzare le risorse umane e tecnologiche a disposizione e quelle finalizzate a ottimizzare la funzione organizzativa e a migliorare l’efficienza dell’attività”.