Tra i temi di attualità nel dibattito economico di queste movimentate settimane che precedono la presentazione della prima bozza della legge di bilancio, ce n’è anche uno particolarmente caro alla proprietà immobiliare e agli operatori del mercato del mattone: l’estensione del regime fiscale della cedolare secca alle unità non abitative.
A dare speranza ai propugnatori della misura, sono state, nei giorni scorsi, due dichiarazioni. Dapprima quella del sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Massimo Bitonci: “Uno dei temi sui quali stiamo ragionando in vista della prossima manovra è l’estensione della cedolare secca sugli affitti, che funziona bene per il residenziale, anche a negozi e attività commerciali. Sarebbe una misura per incentivare le attività commerciali e combattere il degrado”; poi quella del vice-premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini – non nuovo ad invadere campi non propriamente di sua competenza – che ha, in sostanza, confermato l’ipotesi ventilata da Bitonci.
Positivo, ovviamente, il riscontro da parte del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che ha espresso soddisfazione “perché sta avanzando la nostra proposta”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, la Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali: “Fiaip insieme ad altre associazioni, sostiene questa proposta da tempo, e siamo contenti che la Lega intenda attuarla – dichiara il presidente nazionale Fiaip, Gian Battista Baccarini –. Speriamo che sia il primo passo per invertire la tendenza dei Governi precedenti che, dal 2011 in poi, hanno distrutto 800.000 posti di lavoro nella filiera dell’immobiliare”.