Una comunicazione urgente al presidente del Consiglio Conte e al Ministro dell’Economia Gualtieri per sollecitare misure urgenti a favore delle locazioni commerciali.
È l’istanza presentata dal presidente di Confabitare, Alberto Zanni (in foto). Ne riportiamo i contenuti salienti.
A seguito dei provvedimenti assunti dal Governo con la pubblicazione dei vari decreti “Io sto a casa”, è stata disposta la chiusura obbligatoria di moltissime attività non essenziali, misura che associata al divieto di circolazione comporta pesantissime ripercussioni anche sull’economia del nostro territorio.
Uno dei problemi che emerge in modo sempre più allarmante è l’impossibilità di imprese artigiane, commerciali, professionali e industriali di far fronte ai canoni di affitto degli immobili ove le attività vengono esercitate.
Onde evitare che la cosa si aggravi, cioè che i pagamenti non effettuati superino una soglia di criticità non più sanabile, la cosa migliore è che locatori e conduttori raggiungano un accordo al fine di ridefinire e rimodulare le condizioni ed i termini economici del contratto di affitto fino a quando sarà cessata l’emergenza. Inoltre diventa fondamentale usare la leva fiscale per salvare migliaia di esercizi commerciali che rischiano di non riaprire le serrande dopo la chiusura prolungata a causa del corona virus.
Ecco le proposte che come Confabitare – associazione proprietari immobiliari – presentiamo al Governo:
Per fronteggiare un’emeregnza drammatica come quella che l’Italia sta vivendo occorrono provvedimenti strutturali, che guardino all’oggi ma anche al prossimo futuro. Il credito di imposta del 60% per il mese di marzo previsto dal decreto governativo è una misura tampone che serve a poco. C’è bisogno di una visione a medio lungo termine.
Ora, noi di Confabitare chiediamo di adottare senza indugi questi provvedimenti. Sarà un sacrificio importante, ne siamo consapevoli. Ma non vediamo molte alternative.