La gestione dei servizi catastali ai tempi del Coronavirus. Questo l’oggetto di un approfondimento a cura del Consiglio nazionale dei Geometri e Geometri Laureati.
Sebbene i servizi siano altamente informatizzati, le attività catastali risentono in maniera considerevole delle restrizioni derivanti dai recenti DPCM, che dispongono la limitazione e il divieto di spostamento dei cittadini, esteso a tutto il territorio nazionale. In siffatta situazione, quindi, anche l’Agenzia delle Entrate ha limitato la presenza dei lavoratori presso i suoi uffici, garantendo comunque – grazie anche allo smart working – i servizi per le attività funzionali alla gestione dell’emergenza e alle attività indifferibili.
Tra i servizi attivi figurano quelli di trasmissione telematica degli atti di aggiornamento del catasto terreni e per il rilascio degli estratti di mappa, peraltro fortemente sostenuti dal Direttore Centrale dell’Agenzia delle Entrate, che al riguardo ha diramato una nota ufficiale.
A tale proposito, il Consiglio Nazionale ritiene utile avanzare le raccomandazioni di cui sotto.
La procedura PREGEO, a differenza di quella DOCFA, si caratterizza per l’approvazione automatica degli atti di aggiornamento.
In condizioni ordinarie, i controlli effettuati “a valle” dell’approvazione garantiscono la regolarità dell’atto d’aggiornamento; nella situazione attuale tali controlli potrebbero non essere sempre garantiti. Da ciò deriva che eventuali errori commessi dal professionista dovranno essere corretti dallo stesso, con nuovi atti d’aggiornamento.
La raccomandazione, quindi, va nella direzione di porre la massima attenzione e competenza nello svolgimento delle attività professionali.
La procedura DOCFA, a differenza di quella PREGEO, prevede l’approvazione da parte del funzionario catastale e ciò, allo stato attuale, avviene prevalentemente presso gli Uffici provinciali. È possibile, comunque (e ciò si verifica già per gli impiegati che utilizzano il telelavoro), approvare le pratiche da remoto, ma a condizione che il tecnico catastale sia dotato, nella propria residenza, di adeguato hardware, software e delle necessarie “chiavi d’accesso” per operare.
In proposito, l’Agenzia delle Entrate si sta adoperando per aumentare le postazioni per l’accesso da remoto alle banche dati, così da implementate le prestazioni erogabili in smart working.
Quanto al rilascio degli estratti di mappa per gli atti d’aggiornamento (EDM), potrebbero subire ritardi dovuti all’impossibilità degli impiegati di consultare i documenti cartacei, conservati presso gli uffici, utili ad effettuare eventuali verifiche/allineamenti/rettifiche delle banche dati.