[A cura di: FiscoOggi – Agenzia delle Entrate] Dal prossimo anno attenzione a rispettare le scadenze. Pagare con la mora (ivi comprese le imposte che gravano a vario titolo sulla casa, ndr.) costerà infatti di più. Il Ministero dell’Economia e delle finanze ha diramato il nuovo saggio di interesse legale, che triplica, passando dallo 0,1% (attualmente in vigore fino a fine anno) allo 0,3%, applicabile dal 1° gennaio 2018.
A stabilirlo, è il decreto 13 dicembre 2017 del ministero dell’Economia e delle finanze, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 292 di venerdì 15 dicembre.
Ogni anno il Mef calcola il tasso di interesse (articolo 1284 del codice civile) in base al rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato, di durata non superiore a dodici mesi, e del tasso di inflazione registrato nell’anno in corso (articolo 2, comma 185, legge 662/1996). E solo in caso di variazione, rispetto al risultato dell’anno precedente, decreta la nuova quota legale da applicare nei successivi dodici mesi.
Dal 2018, come detto, il tasso triplica. Interessi in aumento, perciò, anche per quanto riguarda le somme dovute al Fisco. Attenzione, quindi, a rispettare le scadenze. Aumentano, infatti, gli importi dovuti per i versamenti effettuati in ritardo, nonché quelli effettuati in seguito a ravvedimento operoso.
È bene precisare che, per il calcolo degli interessi a cavallo di due periodi con diverso tasso applicabile, come ad esempio il versamento differito di Imu o Tasi (scadenza 18 dicembre 2017) effettuato dopo il 1° gennaio 2018, si dovranno conteggiare gli interessi – sulla somma d’imposta dovuta – nella misura dello 0,1% dal 19 al 31 dicembre e 2017 e dello 0,3% dal 1° gennaio 2018 fino al giorno dell’effettivo pagamento.