[A cura di: avv. Fabio Pucci – segretario Generale UPPI] Gira che ti rigira, quando c’è da tassare qualche cosa si pensa sempre alla casa. Magari con giustificazioni, le più disparate come nella fattispecie, che si devono colpire i piccoli proprietari che danno in locazione agli usi ricettivi le proprie abitazioni.
Sta per partire l’ennesimo balzello sulla proprietà immobiliare che colpirà i piccoli proprietari che hanno avuto l’ardire di affittare le proprie abitazioni a chi esercita attività di affittacamere.
Qual è il motivo per cui, nella fattispecie, il piccolo proprietario non possa più usufruire della cosiddetta cedolare secca è un mistero.
L’UPPI è certamente contraria ad ogni tassazione che direttamente o indirettamente riguardi la casa, e non per – come si dice – partito preso, ma perché ogni volta che si è pensato a tassare gli immobili si è provocato un vero e proprio terremoto per quanto riguarda il valore degli stessi.
Ricordo, ad esempio, la discesa in picchiata dei valori immobiliari allorquando si pensò di reinserire l’IMU sulla prima casa, un vero e proprio disastro da cui ancora non ci si è ripresi.
Giova sottolineare a questo governo che le tasse sulla proprietà immobiliare non devono trovare più alcuna giustificazione.
Il comparto è saturo. I livelli di attenzione stanno arrivando al massimo e forse sarebbe opportuno che i milioni di piccoli proprietari immobiliari scendessero a manifestare in piazza per difendere il proprio patrimonio: sudato, non regalato da nessuno, ma frutto del lavoro e di sacrifici.
In tal senso ci saranno delle vere e proprie manifestazioni di piazza.