[A cura di: avv. Gabriele Bruyère, presidente Nazionale UPPI; avv. Fabio Pucci, segretario Generale UPPI; dott. Jean-Claude Mochet, presidente Commissione Fiscale UPPI]
L’U.P.P.I. e il Coordinamento unitario dei proprietari immobiliari (Federproprietà, U.P.P.I., Confappi, Movimento difesa della casa) apprendono con sconcerto che, nel D.L. “Rilancio”, il Governo Conte non ha previsto alcun differimento della prima rata IMU e obbligherà i proprietari a versare nelle casse comunali e statali oltre 11 miliardi di euro già il prossimo 16 giugno.
Era atteso un rinvio generalizzato della prima rata di acconto dell’IMU a dopo l’estate, rinvio che invece non è stato disposto. Saranno migliaia i piccoli proprietari, in attesa della cassa integrazione o che non hanno incassato i canoni di locazione, non in grado di far fronte alla prima rata dell’IMU e che saranno in grosse difficoltà tenuto, altresì, conto che il 30 giugno 2020 scade anche il termine per il versamento delle imposte sui redditi.
Per l’U.P.P.I., vista la grave crisi economica generata dalla pandemia del COVID-19, sarebbe stato più lungimirante prevedere una sorta di “semestre bianco”. Ricordiamo che i proprietari immobiliari, in questi ultimi dieci anni, hanno versato nelle casse dello Stato oltre 156 miliardi di euro di IMU e TASI.
Grave che il Governo non abbia previsto tra i numerosi provvedimenti del D.L. “Rilancio”, introdotti per contrastare gli effetti negativi del COVID-19, l’esonero dal versamento della prima rata IMU 2020 per tutti quegli immobili locati, abitativi e ad uso diverso dall’abitazione, per i quali i conduttori non sono stati in grado di pagare i canoni nel periodo del lockdown, a causa della chiusura delle attività o per i quali i locatori hanno ridotto temporaneamente i canoni di locazione al pari di quanto è avvenuto per gli alberghi e le altre tipologie di fabbricati impiegati nell’attività turistico-ricettiva.
L’U.P.P.I. ritiene che la semplice introduzione di detrazioni fiscali non sarà sufficiente per la ripresa e che solo un alleggerimento della tassazione sulla proprietà immobiliare consentirà al settore di riacquistare spinta e di giovare all’economia del Paese intero permettendo al PIL di ricominciare a crescere.