“Il Fondo immobiliare Lombardia ha 21 iniziative attive, investimenti per oltre 480 milioni di euro, più di 3.000 alloggi realizzati o in fase di realizzazione, e 540 posti di edilizia universitaria. È un’attività che sa intercettare i fabbisogni abitativi diversificati di una fascia media di popolazione che non può permettersi i costi della locazione nel mercato privato, ma che non si rivolge nemmeno all’edilizia residenziale pubblica”. Così l’assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilità della Regione Lombardia, Stefano Bolognini (nella foto), richiama contenuti e scopi del Fil, Fondo immobiliare Lombardia.Come illustra Bolognini, “Regione Lombardia ha avuto e ha un ruolo di primo piano in questo progetto, grazie al quale, a Milano, si è potuto realizzare un nuovo quartiere, sorto su un’area di proprietà del Comune, dove sono stati edificati 323 appartamenti in locazione a canoni calmierati e con patto di futura vendita”.
“Oggi l’investitore principale è la Cassa Depositi e Prestiti, tramite il Fondo nazionale Fia, mentre la società di gestione è Investire Immobiliare Sgr spa. “Pochi però sanno – puntualizza l’assessore – che il Fondo Fil è stato costituito nel 2006 con una partecipazione finanziaria significativa di Regione, oltre che da Fondazione Cariplo e da altri istituti bancari. Regione Lombardia vi ha creduto fin dall’inizio, sottoscrivendo una quota pari a 25 milioni di euro e continua a crederci”.
Tre sono i requisiti principali per accedere al Fondo:
In aggiunta vi sono criteri preferenziali legati alla residenza o allo svolgimento dell’attività lavorativa nella medesima città dove è situato l’alloggio.