[A cura di: Idealista – www.idealista.it] Il risveglio della domanda di affitti dopo il lockdown (20%) spinge le quotazioni dei canoni in Italia. È quanto rileva l’ultimo rapporto del marketplace immobiliare idealista, che registra un aumento dei prezzi pari al 9% rispetto a tre mesi fa, a una media di 10,6 euro al metro quadro. In termini annuali l’incremento è di 11,1 punti percentuali.
Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile ufficio studi di Idealista: “La recessione causata dal coronavirus ha cambiato in poco tempo le dinamiche del mercato residenziale accelerando la propensione verso l’affitto degli italiani. I prezzi corrono insieme a una domanda abitativa sempre più diversificata dettata da nuove esigenze di vita e di lavoro sorte dopo i mesi di picco della pandemia. Dall’altro lato si nota un balzo dell’offerta che si è arricchita in questi mesi del prodotto, prima destinato alla vendita o allo short-rent, ora riconvertito all’affitto a lungo termine a un prezzo superiore. Tuttavia, dai mesi estivi ci aspettiamo correzioni a ribasso dei prezzi che dovranno fare i conti con le disponibilità finanziare famiglie ridotte dalla crisi e con impieghi meno stabili, per cui si cercheranno case a prezzi più bassi”.
Ad eccezione di Marche (-0,5%) e Molise (-1,2%) tutte le altre regioni italiane chiudono i mesi primaverili all’insegna dei rialzi, con gli incrementi maggiori in Campania (14,1%), seguita da Trentino-Alto Adige (9,8%), Friuli-Venezia Giulia (9,6%) e Calabria (9,4%).
La Lombardia (14,9 euro/mq) è la regione con gli affitti più salati, seguita da Lazio e Toscana entrambe con una richiesta media di 12,4 euro mensili. Canoni sopra la media nazionale anche per chi vive in Trentino-Alto Adige (11,9 euro/mq), Emilia-Romagna (11,4 euro/mq) e Valle d’Aosta (10,8 euro/mq). Le richieste più basse da parte dei proprietari si riscontrano in Umbria (6,3 euro/mq), Calabria (6,1 euro/mq) e Molise (5,6 euro/mq).
L’85% delle aree provinciali monitorate (90 su un totale di 107 province) presentano un andamento positivo nel secondo trimestre con balzi a doppia cifra in ben 12 aree, trainate da Belluno (23,2%), seguita da Grosseto (19,9%) e Cosenza (19,3%). Tra le macroaree con i maggiori rialzi troviamo anche Rimini (18%) e Napoli (16,5%), fino al 13,2% Trento. Delle 16 province che chiudono in saldo negativo, i maggiori indici di ribasso si riscontrano ad Avellino (3,9%) e Livorno (-5,5%).
In termini di prezzo, Milano (18,6 euro/mq) continua a guidare il ranking provinciale delle locazioni, seguita dalle province romagnole di Ravenna e Rimini entrambe con una richiesta di 16,8 euro mensili. Dal lato opposto della graduatoria la più economica è Enna con 4,3 euro/mq, davanti a Caltanissetta (4,4 euro/mq) e Benevento (4,5 euro/mq).
Lo studio di idealista ha evidenziato incrementi delle richieste dei canoni di locazione in 73 comuni capoluogo sui 98 rilevati nel secondo trimestre.
A segnare i maggiori aumenti a doppia cifra sono i mercati di Agrigento (24,9%), Novara (13%), Caserta (11,4%), Modena (11,2%) e Gorizia (10,0%), mentre all’opposto i cali più significativi spettano a Forlì (-4,6%) e Brindisi (-5,6%) seguiti da Ascoli Piceno, che con un -13,1% rappresenta la performance peggiore del periodo.
I grandi mercati segnano un andamento rialzista rispetto al trimestre precedente mostrando una tenuta positiva dopo il lockdown. Lo dimostrano i dati di Napoli (5,7%), Palermo (5,2%), Roma (5%), Bologna (2,4%), Torino (2,3%) e Firenze (1,7%). Dopo vari trimestri di incrementi Milano frena, lasciando i valori invariati rispetto a tre mesi fa; Venezia segna un -3,9%.
Con una media di 20 euro/mq mensili Milano è sempre più cara per gli affittuari seguita da Firenze (16,2 euro/mq), Venezia (15 euro/mq) e Bologna, che ha raggiunto i 14,5 euro mensili.
Dal lato opposto della classifica Reggio Calabria (4,5 euro/mq), Caltanissetta (3,9 euro/mq) e Vibo Valentia (3,8 euro/mq) sono le città più economiche per chi sceglie l’affitto.