[A cura di: Affitto Assicurato] C’era una volta la cauzione. Quelle due mensilità che il proprietario di un appartamento chiedeva come deposito al nuovo inquilino; una garanzia a fronte di un’ipotetica, quanto scongiurata, insolvenza. Oggi, nove volte su dieci, il deposito cauzionale però non basta a coprire le spese che il locatario deve sostenere in caso di morosità dell’inquilino. “Parliamo di circa mille euro a garanzia, contro una spesa media che può arrivare, e superare, i 10mila euro”, spiega Claudio De Angelis, responsabile marketing di “Affitto Assicurato”, soluzione innovativa nel mondo dell’affitto, che garantisce 15 mensilità e il sostegno alle spese legali.
“Per valutare la qualità, quindi la solvibilità, dell’inquilino, i nostri nonni si basavano su una sorta di controllo sociale – prosegue De Angelis -. La conoscenza della famiglia di provenienza e il sapere dove si lavorava, unite al deposito cauzionale, diventavano il lasciapassare per l’affitto. Per i tempi, quello era il modo giusto di fare le cose. Oggi, ovviamente, tutto questo non è più pensabile. Anche la richiesta di una busta paga non riesce a dare tranquillità al locatore”.
Di fatto, dunque, le due mensilità depositate (che per legge possono arrivare ad un massimo di tre), non sono più sufficienti. “Quello che viene ritenuto ancora un elemento di salvaguardia e di garanzia, di fatto non lo è più: il deposito cauzionale non garantisce il locatore, o meglio, non lo garantisce a sufficienza – aggiunge De Angelis -. Con il nostro osservatorio abbiamo stimato che nell’90% delle situazioni di insolvenza, il deposito cauzionale non arriva a coprire le spese e i mancati incassi che il proprietario si trova ad affrontare con un inquilino moroso”.
L’affitto è dunque diventato troppo rischioso? “I numeri sembrano proprio dire questo – puntualizza De Angelis -. Solamente l’anno scorso sono state emesse 59.600 sentenze di sfratto, e di queste 52.500 per morosità. In nove casi su 10, dunque, non ci sono i soldi per pagare l’affitto e il deposito cauzionale è una somma obiettivamente insufficiente a coprire il periodo necessario a liberare l’immobile dall’inquilino moroso e le spese che il proprietario è chiamato a sostenere e che, tra canoni e spese condominiali non corrisposti, oltre alle spese legati, arrivano mediamente a 10mila euro”.
Che fare? Mantenere l’appartamento sfitto può essere una risposta e lo testimoniano le oltre 200mila case vuote che ci sono a Roma, le 70 mila di Milano 70mila e le 60 mila di Torino, per esempio. “Ma sarebbero comunque altri costi da sostenere per il proprietario – rileva De Angelis -. Ecco perché Affitto Assicurato si pone al fianco del tradizionale deposito cauzionale, integrandolo. È una formula studiata per tutelare il padrone di casa, prevenire situazioni spiacevoli, tranquillizzare i proprietari sulla morosità degli inquilini, mettendo comunque gli stessi proprietari nelle condizioni di rispondere a un’esigenza abitativa che continua a ad essere molto elevata”.
Come? “Con la garanzia di 15 mensilità e l’intervento anche in caso di spese legali – spiega –. Non un servizio, ma un partner per il proprietario di casa cui garantisce la rendita della locazione evitando che questi incorra nei rischi di morosità”.