Il report dell’Agenzia delle Entrate sull’andamento del mercato immobiliare ha certamente destato un certo ottimismo. Ma – oltre alle associazioni di categoria – anche quelle dei consumatori invitano a tenere alta la guardia, soprattutto su alcuni aspetti dell’indagine. Secondo Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, “l’aumento delle compravendite è sicuramente un dato positivo. Non deve, invece, indurre in errore il dato sull’abbassamento dei tassi di interesse e della rata media dei mutui. I tassi di riferimento sono al minimo, grazie agli interventi della Bce e lo resteranno ancora nel 2015, considerando l’introduzione del Quantitative Easing. Ma le rate ed i tassi non possono che aumentare nei prossimi anni. Chi ha contratto un mutuo a tassi variabili, e cioè il 77,5% dei mutuatari, non potrà che vedere aumentare la rata nel corso dei prossimi 22 anni. Il rischio, quindi, è che il mutuo diventi insostenibile, considerati gli spread attualmente praticati”.
Un pericolo, dunque, imminente e anche di ampia portata. “Anche se nel 2015 alcune banche hanno annunciato riduzioni dello spread – sottolinea ancora l’avvocato Dona – questo è decisamente troppo alto, ben superiore rispetto ai livelli pre-crisi. L’inevitabile futuro aumento dei tassi di riferimento, quindi, renderà il taeg esageratamente alto. Per questo mettiamo in guardia il consumatore a non farsi trarre in inganno e indurre in tentazione. La rata, in caso di mutuo a tasso variabile, è meglio che non superi il 23% del reddito familiare, così da poter sostenere anche aumenti pari al 30%”.