Se le quotazioni degli immobili in vendita sono sempre in affanno, leggermente migliore è l’andamento dei prezzi degli alloggi in affitto. Secondo il rapporto trimestrale sulle locazioni curato dal marketplace immobiliare Idealista, il valore dei canoni ha evidenziato ancora un leggero recupero nei primi tre mesi del 2018, con un incremento delle richieste dello 0,7%, a 8,6 euro al metro quadro mensili. Al di là della variazione, che incide in maniera poco significativa sui canoni medi, rimasti di fatto invariati da un anno a questa parte, il prezzo delle locazioni aumenta in 2 capoluoghi italiani su 3, a sottolineare una crescita trainata, questa volta, dalle regioni del sud e dai principali capoluoghi. Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di Idealista, “ci si aspetta che il trend dei prezzi rimarrà positivo anche nei mesi primaverili ed estivi, trainato dai grandi centri, mentre altrove l’andamento potrà variare in funzione delle dinamiche dei mercati locali”.
Nel primo trimestre dell’anno ben 10 regioni su 20 hanno registrato variazioni positive. Gli i incrementi maggiori sono appannaggio del sud e spettano a Basilicata (8,6%), Campania (7,9%) e Molise (6,6%). Le peggiori performance si registrano invece in Liguria (-2,1%), Marche (-2,2%) e Abruzzo (-3%).
Il Lazio rimane la regione più cara per gli affitti, con una richiesta media che ammonta a 11,5 euro/mq, seguito da Lombardia (10,8 euro/mq) e Toscana (9,9 euro/mq). Le macroaree più economiche della penisola sono invece la Sicilia (5,8 euro/mq), il Molise (5,1 euro/mq) e la Calabria (4,6 euro/mq).
Sempre in un lasso temporale trimestrale, 56 province segnano prezzi superiori, contro 28 aree dove le richieste economiche sono calate. Ferrara (10,1%) è la provincia dove i prezzi sono cresciuti di più. Rilevanti anche gli incrementi di Napoli (9,3%), Taranto (8,3%) e Udine (8,3%). All’opposto, i cali maggiori spettano a Ragusa (-8,1%), Pesaro (-5%) e Genova (-4,9%).
Milano (15,2 euro/mq) continua a guidare il ranking provinciale dei prezzi, rimasti invariati rispetto a 3 mesi fa. Alle sue spalle crescono Firenze (12,7 euro/mq) e Roma (12,3 euro/mq). Guardando alla parte bassa della graduatoria troviamo: Reggio Calabria (4,3 euro/mq), Caltanissetta (4 euro/mq) e, a chiudere, Enna (3,3 euro/mq).
A conferma di un andamento moderatamente positivo dei canoni di locazione a livello nazionale, il 65% dei capoluoghi monitorati chiudono il trimestre in terreno positivo, e 14 città segnano incrementi perfino superiori al 5%. Fra queste, Ferrara (9,8%), Agrigento (9,4%) e Napoli (9,3%) sono le piazze dove i proprietari hanno aumentato maggiormente le loro pretese dopo i mesi invernali. All’opposto, i cali maggiori si sono registrati a Genova (-6,7%), Trapani (-7,2%) e Cosenza (-8,8%).
Oltre alla già citata Napoli, i mesi invernali hanno visto l’incremento dei prezzi pressoché in tutti i grandi mercati, con gli aumenti più rilevanti a Venezia (4,8%), Bologna (4%), Firenze (2,8%), Bari (2,5%) e Cagliari (2%). Altri 5 grandi mercati sono racchiusi tra l’1,8% di Palermo e lo 0,3% di Milano.
Tra i capoluoghi con la spesa d’affitto più elevata troviamo Milano, nettamente al comando con una media di 17,5 euro/mq mensili, davanti a Firenze (15,2 euro/mq) e Venezia (14,8 euro/mq), che scalza dal terzo gradino del podio la Capitale, ancorata a 13,7 euro al mq mensili. Chiudono la graduatoria Cosenza (4,2 euro/mq), Reggio Calabria (4,1 euro/mq) ed Enna, con 3,9 euro/mq.