[A cura di: Idealista]
Dopo la boccata d’ossigeno del mese di ottobre, i prezzi delle case di seconda mano fanno registrare una nuova flessione a novembre, pari allo 0,3%. Più che un vero e proprio calo si tratta di una correzione che incrementa il saldo negativo su base annua, portandolo a 4,3 punti percentuali. In valore assoluto i prezzi solo calati dai 1.904 euro di media dello scorso anno agli attuali 1.823 euro al metro quadro.
La maggior parte delle regioni rimane in trend negativo, con contrazioni più significative in Liguria (-1,6%) e Lombardia (-1%); nel resto delle aree le variazioni restano sotto la soglia dell’un per cento. Otto le regioni in trend positivo, con i rimbalzi di maggior rilievo in Basilicata (3%), Piemonte (1,5%) e Veneto (1%). Stabile la Campania rispetto al mese di ottobre.
La Liguria resta comunque la macroarea più cara, con una media di 2.593 euro al metro quadro, seguita da Lazio (2.462 euro/mq) e Valle d’Aosta (2.444 euro/mq).. Nonostante una leggera flessione, anche Trentino Alto Adige e Toscana conservano valori al di sopra dei 2mila euro al metro quadro. All’opposto del ranking, le regioni più economiche sono Calabria (906 euro/mq), Molise (986 euro/mq) e Sicilia (1.141 euro/mq).
Anche il quadro provinciale è dominato dal segno meno, con oltre la metà delle aree (60 su 105 province rilevate in questo report) in calo. I ribassi più decisi a Crotone (-8,2%), Benevento (-6,7%) e Agrigento (-5,5%), mentre, all’opposto, le punte maggiori del mese si rilevano nelle province di Matera (6,6%), Trieste (4,3%) e Gorizia (4,2%). Il ranking delle province più care vede primeggiare Savona (3.260 euro/mq) su Bolzano (3.141 euro/mq) e Imperia (2.744 euro/mq), mentre, nella parte bassa della scala dei valori immobiliari, stazionano Biella (650 euro/mq), Isernia e Caltanissetta, entrambe con 801 euro al metro quadro.
Tra i mercati cittadini c’è una leggera prevalenza di centri in segno positivo (53), rispetto a quelli in trend negativo (50). I centri di grandi e medie dimensioni si distinguono per una maggiore compattezza intorno ai valori mediani, mentre i piccoli centri sono soggetti a variazioni più ampie, come testimoniano le performance negative di Crotone (-9,7%), Benevento (-8,6%) e Belluno (-5,8%) da un lato, e quelle positive di Chieti (7,6%) e Carbonia (5,8%) dall’altro.
All’insegna di una maggiore stabilità grandi mercati e capoluoghi di regione: piccole variazioni negative a Napoli (-0,7%) e Roma (-0,4%); minimi rialzi a Firenze e Bari (+0,3%). Prezzi invariati a Bologna, a 2.678 euro al metro quadro.
Nella graduatoria delle valutazioni, Venezia (4.362 euro/mq) è sempre la città più cara d’Italia, davanti a Firenze (3.398 euro/mq) e Bolzano (3.384 euro/mq). Nella parte bassa del ranking stilato dal centro studi Idealista c’è sempre Biella, fanalino di coda con i suoi 727 euro al metro quadro, davanti a Caltanissetta (766 euro/mq) e Alessandria (845 euro/mq).