Il dato annuo registra comunque una variazione negativa di 4,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e si attesta ad una media di 1.828 euro/mq. Tuttavia, l’incremento dello 0,5% fatto registrare ad ottobre dai prezzi delle case di seconda mano, indica una piccola inversione di tendenza. A denotarlo è l’indagine condotta dal portale Idealista.it.
Salgono a 10 le regioni in trend positivo a ottobre, con i rimbalzi di maggiore rilievo in Basilicata (2,2%), Lazio (1,1%) e Friuli Venezia Giulia (1%). All’opposto, i maggiori cali interessano Valle d’Aosta (-1,8%) e Piemonte (-1,6%); flessioni sopra l’un per cento anche nelle Marche, Campania, Sicilia e Molise.
La Liguria resta la più cara, con una media di 2.636 euro al metro quadro. Seguono Lazio (2.457 euro/mq) e Valle d’Aosta (2.422 euro/mq)..La regione più economica è la Calabria (912 euro/mq), seguita dal Molise (988 euro/mq) e dalla Sicilia (1.151 euro/mq).
Trend positivo in espansione in 56 delle 107 province rilevate in questo report, con oscillazioni sempre meno ampie da zona a zona, segno di un graduale assorbimento degli squilibri nei mercati locali. Le punte maggiori del mese si rilevano in provincia di Vercelli (4,3%), Agrigento (4,2%) e Sud Sardegna (3,2%). Tra le aree in trend negativo, Vicenza (-3,6%) Torino (-3%) e Siracusa (-2,8%) si segnalano per i ribassi più decisi.
Il ranking delle province più care vede il dominio di Savona (3.372 euro/mq), davanti a Bolzano (3.129 euro/mq) e Imperia (2.733 euro/mq), mentre, nella parte bassa della scala dei valori immobiliari, stazionano Enna (810 euro/mq), Caltanissetta (806 euro/mq) e Biella (662 euro/mq).
In netta diminuzione i segni meno anche a livello dei capoluoghi, con 53 centri in calo sui 105 rilevati a ottobre. I centri di grandi e medie dimensioni si distinguono per una maggiore compattezza intorno ai valori mediani, mentre i piccoli centri sono ancora soggetti a variazioni più ampie come testimoniano le performance negative di Matera (-10,3%), Chieti (-6%) e Campobasso (-5,2%) da un lato, Belluno (3,5%) e Pavia (3%) dall’altro. Tra i grandi mercati bene Roma (0,5%) e Napoli (2,2%), in lieve flessione Milano (-0,2%). Dei principali capoluoghi è sempre Torino (-3,8%) quello che soffre di più, mentre si consolida la ripresa di Firenze (0,1%) e Bologna (0,6%).
Nella graduatoria dei prezzi, Venezia (4.346 euro/mq) è sempre la città più cara d’Italia, davanti a Milano (3.394 euro/mq) e Firenze (3.389 euro/mq). Nella parte bassa del ranking stilato dal centro studi Idealista c’è sempre Biella, fanalino di coda con i suoi 740 euro, davanti a Caltanissetta (770 euro/mq) e Alessandria (830 euro/mq).