Da troppo tempo, ormai, non è più una novità. Questa volta, però, il calo dei prezzi delle case di seconda mano si avvicina allo zero, offrendo ai potenziali venditori qualche speranza cui appigliarsi per il prossimo futuro. Sta di fatto che, anche a novembre, secondo quanto riscontrato dal portale Idealista, le quotazioni degli alloggi usati hanno fatto segnare un seppur piccolo segno meno (-0,3%), attestandosi a una media di 1.754 euro/mq. Con questa ennesima riduzione, le quotazioni in Italia risultano più basse del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il calo marginale dei prezzi, tuttavia, evidenzia una tendenza alla stabilizzazione piuttosto diffusa in buona parte del Paese, dove le oscillazioni sono contenute tra il -1% e il +1% nella maggior parte delle aree regionali, provinciali e cittadine.
Dieci macrozone sono interessate dai ribassi nel mese di novembre 2018, e altrettante registrano aumenti dei prezzi. I cali maggiori si segnalano al sud, in Basilicata (-1,6%), Calabria (-1,3%) e Abruzzo (-0,8%). All’opposto, Valle d’Aosta (0,9%), Emilia Romagna (0,6%) e Campania (0,5%) sono le regioni che hanno avuto gli incrementi maggiori.
La regione più cara d’Italia è sempre la Liguria, con i suoi 2.535 euro al metro quadro, seguita dalla Valle d’Aosta (2.440 euro/mq) e dal Trentino Alto Adige (2.355 euro/mq). Sul fondo della graduatoria c’è la Calabria (876 euro/mq), fanalino di coda davanti a Molise (1.032 euro/mq) e alla Sicilia (1.086 euro/mq).
Il trend negativo dei valori immobiliari a livello nazionale trascina a ribasso 56 mercati provinciali sui 107 monitorati. I cali maggiori si registrano in provincia di Reggio Calabria (-5,6%), Matera (-4,4%) e Vibo Valentia (-3,5%). I rincari maggiori spettano invece alle province di Brindisi (4,2%), Cuneo (2,8%), Caserta (2,2%) e Belluno (2%). Tutte le altre aree segnano aumenti inferiori al 2 per cento.
Savona (3.280 euro/mq) domina il ranking dei valori provinciali davanti a Bolzano (3.197 euro/mq) e Firenze (2.669 euro/mq). Biella, con 655 euro al metro quadro, si conferma la più economica davanti a Caltanissetta (719 euro/mq) e Agrigento (768 euro/mq).
Nel corso del mese di novembre le città in terreno negativo sono salite a 55 dalle 50 della scorsa rilevazione. Più della metà dei centri capoluogo segnano variazioni marginali, confermando la tendenza alla stabilizzazione dei prezzi. Tale andamento trova riscontro anche nelle performance dei principali mercati italiani, che segnano deboli variazioni a Milano (-0,7%), Roma (-0,5%) e Napoli (-0,1%).
Agli estremi dei risultati del mese Terni (-6,8%), Cuneo (-5,3%) e Cosenza (-3,8%) sono i centri con i maggiori ribassi. Rieti (4,4%), Lecco (4,2%) e Vercelli (3,4%) sono le città che hanno evidenziato una maggiore propensione agli aumenti da parte dei proprietari.
Con i suoi 4.410 euro al metro quadro, Venezia risulta la città più cara del Paese su Firenze (3.685 euro/m²) e Milano (3.554 euro/m²). Biella (716 euro/m²) ritorna il capoluogo più economico davanti a Caltanissetta (720 euro/m²) e Agrigento (851 euro/m²).