La conferma che il comparto immobiliare continua a traccheggiare in una situazione di sostanziale stagnazione arriva anche dal periodico report di Idealista (piattaforma on line di annunci per chi cerca casa), che, analizzando quasi mezzo milione di annunci pubblicati sul portale a febbraio, ha constatato che in questo mese i prezzi delle abitazioni usate non presentano sostanziali oscillazioni, attestandosi ad una media di 1.752 euro/mq, come nel mese precedente. Il problema, se vogliamo, è che, sulla scia dei precedenti cali delle quotazioni, su base annuale l’indice dei prezzi fa invece segnare una diminuzione del 3%.
In un quadro generale stabile c’è ancora una prevalenza di segni meno, con 13 regioni in terreno negativo. Le svalutazioni maggiori del periodo si sono registrate in Veneto (-1,4%), Molise e Calabria, entrambe in calo dell’1%. Le migliori performance sono invece quelle della Valle d’Aosta (4,5%), della Basilicata (1,8%) e del Piemonte (1,2%).
La Liguria (2.483 euro/mq) traina la classifica dei prezzi delle case davanti a Valle D’Aosta (2.453 euro/mq) e Trentino Alto Adige (2.404 euro/mq).
Le richieste più basse si trovano in Calabria, con 865 euro al metro quadro, seguita da Molise (1.006 euro/mq) e Sicilia (1.086 euro/mq).
Nonostante i prezzi si siano stabilizzati a febbraio, i cali interessano una provincia su tre anche se oltre la metà delle variazioni del periodo sono contenute tra il -1% e l’1%.
Agli estremi troviamo Brindisi (-6,1%), Agrigento (-5,5%) e Asti (-3,4%) con le percentuali di ribasso maggiori. Dall’altro lato, Aosta (4,5%), Belluno (4%) e Matera (3,2%) segnano i maggiori rimbalzi.
Per la prima volta da quando è in attivo questo report Bolzano (3.203 euro/mq) diventa la provincia più cara d’Italia, scalzando dal primo gradino del podio Savona (3.176 euro/mq), che precede Firenze (2.735 euro/mq). Nella parte opposta del ranking, la provincia più economica è sempre Biella (653 euro/mq) mentre salgono a 21 le macroaree dove i prezzi di richiesta non superano i mille euro al metro quadro.
I centri capoluogo ricalcano quasi fedelmente l’andamento provinciale, con una prevalenza di città in terreno negativo (62 questo mese) su quelle che hanno registrato incrementi nel corso del mese di febbraio.
Sono sempre i centri più piccoli a segnare le oscillazioni maggiori, come attestano i risultati di Asti e Ravenna, entrambe con un calo del 3,3%, seguite da Siracusa e Forlì, appaiate con una percentuale di ribasso del 3,1%. Dall’altro lato del ranking, i mercati più dinamici sul fronte dei prezzi sono Pordenone (4,8%), Frosinone (4,7%) e Sondrio (3,4%).
Tra i grandi mercati spicca Torino (2%) per l’incremento maggiore, mentre i proprietari hanno fatto retromarcia a Napoli (-2,8%) rivedendo a ribasso le loro pretese. Per il resto delle principali piazze immobiliari, le variazioni sono contenute tra lo 0,9% di Firenze e il -0,6% di Venezia. Rispetto a un mese fa stabili i valori a Roma (0,2%) e Milano (-0,1%).
Venezia (4.439 euro/mq) rimane la piazza con i metri quadri più cari, davanti a Firenze (3.779 euro/mq) e Milano (3.604 euro/mq). Nella parte bassa della graduatoria stilata dal portale idealista troviamo Caltanissetta (676 euro/mq), davanti a Biella (745 euro/mq) e Agrigento (825 euro/mq).