Che le compravendite immobiliare abbiano continuato a crescere nel corso del 2016 è un dato certificato da quasi tutte le indagini di settore, compresa quella realizzata da portale specializzato Idealista.it. Secondo lo stesso sito, tuttavia, l’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla discesa dei prezzi delle case di seconda mano, che nell’anno appena andato in archivio sono scesi del 3,9%, attestandosi a 1.896 euro/mq, dopo l’ulteriore riduzione dell’1,2% registrata nell’ultimo trimestre. In un anno segnato dal dinamismo delle compravendite, con la domanda di nuovi mutui a livelli pre-crisi, si può parlare dunque di una ripresa zoppa, perché le quotazioni non sono ripartite, anzi sono andate peggio delle attese.
Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’Ufficio studi di Idealista: “Il 2017 nasce all’insegna di un forte interesse da parte degli acquirenti, ma le condizioni selettive di accesso ai mutui e la precarizzazione del mercato del lavoro potrebbero dirottare un numero sempre maggiore di potenziali compratori sull’affitto. Per questo ci aspettiamo una moderata risalita dei prezzi in un anno che potrebbe rappresentare una sorta di ribaltamento del mercato, caratterizzato da un nuovo dinamismo in cui il protagonista è l’affitto”.
REGIONI
Nell’anno appena trascorso i prezzi delle abitazioni sono scesi in tutte le regioni italiane a eccezione della Valle d’Aosta (2,3%). Stabili Basilicata e Trentino Alto Adige, le macroaree più penalizzate sono Umbria (-10,5%), Piemonte (-6,8%) e Puglia (-6,6%). In un quadro tendenziale decisamente ribassista, altre 5 regioni hanno segnato cali superiori al 4 per cento, dalla Lombardia (-6,4%) alla Calabria (-4,2%), passando in rassegna Campania (-6,1%), Molise (-5,6%) e Veneto (-5,3%).
A livello di prezzi di mercato, la Liguria (2.692 euro/mq) è sempre la regione più cara, seguita dal Lazio (2.563 euro/mq) e dalla Valle d’Aosta (2.520 euro/mq). La regione più economica è la Calabria, con 935 euro al metro quadro.
PROVINCE
L’80% dei mercati provinciali hanno chiuso il 2016 all’insegna del calo dei valori. Sono 50 le aree che registrano ribassi superiori alla media del periodo, con punte del 13,4% in provincia Terni, che precede Vercelli (-12%) e Viterbo (-11,5%) nella graduatoria delle zone soggette a maggiori svalutazioni. All’opposto, Gorizia (7,3%) e Massa-Carrara (7,2%) spiccano per le performance migliori del periodo.
Nel ranking delle province, Savona (3.343 euro/mq) è sempre la più cara, e precede Bolzano (3.075 euro/mq) e Imperia (2.831 euro/mq). Scendono da 14 a 12 le aree provinciali in cui i prezzi non superano i mille euro al metro quadro, con Biella fanalino di coda con soli 682 euro/mq per chi vuole affrontare l’acquisto di una casa.
CITTÀ
Il trend negativo dei prezzi si estende a 87 capoluoghi su 103 monitorati da Idealista. Dopo i segnali di recupero fatti registrare nella prima metà dell’anno, chiudono in terreno negativo tutti i principali mercati, quali Roma (-3%), Milano (-2,8%), Napoli (-1%); le sole Firenze (0,7%) e Bologna (1,8%) segnano un timido rialzo. Nel complesso le città maggiori mostrano una tenuta migliore degli altri centri, anche se ribassi di notevole entità interessano anche Bari (-10,5%), Genova (-8,9%), Torino (-8,2%) e Palermo (-6,5%),
Tra gli altri capoluoghi, spiccano i cali a due cifre di 11 centri: Carbonia (-16,5%) è la più penalizzata dalla caduta delle quotazioni, seguita in graduatoria da Terni (-14%) e Viterbo (-13,6%). All’opposto, le performance migliori spettano a Bergamo (6,7%) e Pavia (6,4%). Il ranking delle città più care vede primeggiare Venezia (4.403 euro/mq), che precede Firenze (3.417 euro/mq) e Milano (3.391 euro/mq). Nella parte bassa della tavola Alessandria (847 euro/mq), Caltanissetta (817 euro/mq) e infine Biella, la città italiana dove comprare casa costa meno, con solo 719 euro al metro quadro.