[A cura di: Idealista] Il terzo trimestre 2018 si chiude con una nuova battuta d’arresto per le case di seconda mano in Italia, con una flessione dell’1,4% nei tre mesi e del 2,5% su base annua.
Il trend negativo dei valori porta il prezzo di richiesta a una media di 1.772 euro/mq, ai minimi in oltre 7 anni.
Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di Idealista: “Se da un lato quest’ultimo andamento negativo rispecchia la stagionalità, dall’altro il recupero dei valori è in ritardo rispetto ai grandi centri del nord, con alcune eccezioni come Napoli e Firenze. Nel complesso si può dire che il deciso rilancio delle compravendite, partito nel 2016, non è andato di pari passo con la ripresa dei prezzi, che quest’anno prevediamo ancora in calo, con buone prospettive per chi acquista”.
Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le regioni italiane a eccezione di Basilicata (6%%), Molise (3,2%) e Calabria (0,5%). I ribassi percentuali più elevati si registrano in Friuli Venezia Giulia (3,3%), Lazio (-3%) e Valle d’Aosta (2,7%); 14 regioni segnano cali compresi tra il 2,5% dell’Abruzzo e lo 0,5% delle Marche.
La Liguria, in flebile calo rispetto a 3 mesi fa, guida la graduatoria dei valori regionali con i suoi 2.548 euro al metro quadro davanti a Valle d’Aosta (2.358 euro/mq) e Trentino Alto Adige (2.351 euro/mq). La regione più economica è ancora un altro trimestre in più la Calabria, con 889 euro al metro quadro, davanti a Molise (1.038 euro/mq) e Sicilia (1.105 euro/mq).
Il trend discendente dei prezzi delle case si conferma in oltre il 60% dei mercati provinciali monitorati nel corso del terzo trimestre dell’anno. Alcune macrozone mostrano ancora una certa instabilità, con le variazioni più marcate a Gorizia (-8,9%) e Agrigento (-8,5%), seguite da Brindisi (-7,1%). Percentuali di ribassi sopra la media del periodo caratterizzano ben 36 mercati da Vercelli (-6,5%) a Latina (-1,5%). All’opposto i rimbalzi maggiori si rilevano nel materano, con un incremento delle richieste da parte dei proprietari del 7,6% (il territorio è entrato nel circuito delle Città Europee della Cultura), davanti a Rimini (3,8%) e Sondrio (3,7%).
Sul fronte dei prezzi di vendita Savona (3.386 euro/mq) è la più cara, davanti a Bolzano (3.165 euro/mq) e Firenze (2.651 euro/mq), che scalza dal podio Imperia. Nessun ribaltone nella parte bassa, dove Agrigento (776 euro/mq) e Caltanissetta (739 euro/mq) precedono Biella, fanalino di coda con 638 euro.
Complessivamente i prezzi della case sono scesi ancora durante i mesi estivi in 59 delle 104 città monitorate in questo rapporto.
Le svalutazioni più forti si registrano a Chieti (-5,6%), Matera (-4,7%) e Frosinone (4,5%). A Roma i prezzi si sono ridotti di un ulteriore 1,3%, mentre a Milano i prezzi segnano un incremento dello 0,8%. Cuneo e Pavia, con un aumento del 5,6%, sono i capoluoghi di provincia dove i proprietari hanno aumentato di più le loro pretese, davanti a Napoli (4,5%).
Venezia (4.425 euro/mq) è il capoluogo più caro d’Italia seguita da Firenze (3.601 euro/mq), Milano (3.402 euro/mq), Bolzano (3.400 euro/mq) e Roma (3.111 euro/mq). Nella parte bassa del ranking Caltanissetta è la nuova maglia nera con 706 euro al metro quadro.