Andamento contrastante, in questa prima metà del 2019, sul versante delle richieste di credito degli italiani, ivi comprese quelle finalizzate all’acquisto dell’abitazione. È quanto emerge dai dati raccolti da Crif, di cui, di seguito, sintetizziamo quelli salienti.
Per quanto riguarda i prestiti (personali più finalizzati) si conferma una dinamica estremamente vivace, che si concretizza in una crescita del +8,1% rispetto al corrispondente periodo del 2018. In termini assoluti, si tratta del volume di richieste più elevato da quando CRIF ha iniziato a rilevare sistematicamente l’andamento del comparto.
Relativamente, invece, al comparto dei mutui e delle surroghe, si rileva un calo complessivo pari a -9,4%. Dopo alcuni anni caratterizzati da una crescita sostenuta, il rallentamento delle richieste di nuovi mutui di acquisto si accompagna al costante ridimensionamento di surroghe e sostituzioni dovuto alla contrazione del bacino di mutuatari per i quali la rottamazione dei vecchi contratti potrebbe risultare ancora conveniente.
Scendendo nel dettaglio dei prestiti, alla buona performance del comparto hanno contribuito entrambe le componenti, con le richieste di prestiti finalizzati che hanno visto l’incremento più consistente, pari a +9,8%, a fronte del +6,3% dei prestiti personali.
Andamento positivo anche per quanto riguarda l’importo medio richiesto che, nell’aggregato di prestiti personali e finalizzati, nel semestre si è attestato a 9.890 euro (+1,3% rispetto allo stesso periodo del 2018) facendo segnare il valore più elevato degli ultimi 10 anni. Nello specifico, l’importo medio dei prestiti finalizzati nei primi 6 mesi dell’anno è risultato pari a 7.186 euro, in crescita dell’+8,1% rispetto al corrispondente periodo 2018, a differenza dei prestiti personali che hanno visto una flessione del -1,7%, che ha portato il valore medio ad attestarsi a 12.988 euro.
Analizzando le interrogazioni relative alle richieste di nuovi mutui e surroghe, invece, si registra una costante contrazione a partire dalla fine dello scorso anno, che si concretizza con una flessione del -11,6% nel mese di giugno. Questo porta il comparto a un calo complessivo quasi in doppia cifra nel primo semestre dell’anno.
Va però sottolineato come, nel periodo di osservazione, si confermi un andamento positivo almeno per l’importo medio richiesto, che si è attestato a 129.383 euro (+2,6% rispetto al corrispondente semestre del 2018). Anche in questo caso, la crescita del valore medio delle richieste è ascrivibile al minor peso delle surroghe, che per natura si caratterizzano per un importo più contenuto.
Come riassume Simone Capecchi, executive director di CRIF, “il primo semestre dell’anno si è chiuso con una fotografia a luci e ombre, con il comparto dei prestiti che ha evidenziato un dato estremamente positivo sia per numero di richieste presentate dalle famiglie sia per importo medio, mentre la componente dei mutui ha fatto segnare una battuta d’arresto dovuta al ridimensionamento delle surroghe cui si accompagna una leggera flessione dei finanziamenti per l’acquisto della casa. Al contempo va sottolineato come il credito alle famiglie stia evidenziando una costante diminuzione della rischiosità, con il tasso di default a 90 giorni che nell’ultima rilevazione si è attestato all’1,7% per i prestiti e all’1,3% per i mutui, valori ai minimi storici. Questo aspetto, unitamente all’atteso miglioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie, lascia ipotizzare che le condizioni di offerta rimarranno distese anche nei prossimi mesi favorendo un aumentare del ricorso al credito”.